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Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2010 alle ore 10:24.
Conto alla rovescia per l'entrata in vigore dell'obbligo di valutazione dello stress da lavoro-correlato. Entro la fine dell'anno i datori devono avviare il meccanismo di valutazione dei fattori di rischio. Valutazione che sarà obbligatoria dal 1° gennaio.
Lo stress lavorativo è divenuto, nel tempo, una delle più significative criticità sul posto di lavoro e ha come conseguenza un pesante rischio per la salute, fisica e mentale, dei lavoratori. In Europa un quarto dei lavoratori ne sono coinvolti con la conseguente perdita di giornate lavorative. Il fenomeno è in espansione e aumenta il numero dei lavoratori che ne soffrono. Pare quindi opportuno, nell'avvicinarsi della prossima scadenza, del 31 dicembre 2010 delinearne un quadro che al di là di facili allarmismi tocchi i punti fondanti del problema che le imprese si trovano ad affrontare.
Lo stress, che non deve essere considerato come una malattia, consiste nell'esposizione prolungata a un rischio atto a diminuire l'efficienza sul lavoro e a determinare uno stato di salute precario. Quando si ha squilibrio tra quanto richiesto come prestazione e le risorse a disposizione per la effettività della stessa, si ha stress. Può colpire il singolo lavoratore ma anche l'azienda.
Sotto il profilo normativo va fatto riferimento al Dlgs 81 del 2008, che, all'articolo 28 stabilisce che il datore di lavoro, nell'ambito della valutazione dei rischi debba considerare anche quelli collegati allo "stress da lavoro correlato", che risulta rilevante in molte attività e in particolare in quella degli uffici.
Identificare le cause
Sotto il profilo delle cause vanno,fra le altre annoverate, la precarietà del lavoro, l'intensificazione dei ritmi di lavoro, i cambiamenti e le innovazioni apportati all'organizzazione e alla gestione del lavoro e da ultimo, ma non certo ultimo, il sempre più marcato equilibrio tra l'attività lavorativa e il tempo disponibile per la vita privata delle persone.
La responsabilità di rimuovere, mitigare o eliminare il rischio spetta al datore di lavoro che sarà opportuno le attui con la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti.