House Ad
House Ad
 

Economia Aziende

Un milione di vetture all'anno. È questo l'obiettivo in Brasile

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2010 alle ore 08:14.

Pubblichiamo il discorso dell'a.d. Fiat Sergio Marchionne pronunciato ieri a Porto di Suape per la posa della prima pietra del nuovo complesso industriale brasiliano.

Oggi non posiamo soltanto la prima pietra di uno stabilimento. Oggi compiamo un passo avanti fondamentale per il futuro della Fiat in Brasile. E oggi inizia anche un nuovo capitolo della strategia di rafforzamento internazionale della nostra azienda. Mi fa molto piacere che tutto questo succeda qui, nello stato di Pernambuco. È una fortunata coincidenza quella di trovarci nella terra natale del presidente Lula a dare l'avvio ai lavori per la costruzione di un grande complesso industriale. La cerimonia di oggi rappresenta allo stesso tempo il coronamento di un percorso e l'inizio di una nuova fase per la Fiat. Nessuno dei due sarebbe stato possibile senza la collaborazione delle autorità pubbliche e senza gli sforzi che questo governo ha fatto per trasformare in profondità il Brasile dal punto di vista economico e per aumentare il benessere sociale della popolazione brasiliana.

Non è la prima volta che mi trovo a esprimere questa opinione, ma credo che ormai sia un fatto riconosciuto a livello internazionale. Questo paese oggi è uno dei luoghi in cui gli investimenti trovano un ambiente più sicuro e promettente. Il Brasile ha basi economiche solide, ha un mercato interno molto forte e ha dimostrato di saper reagire con decisione e rapidità di fronte alla crisi internazionale. Mentre il resto del mondo soffriva la recessione, qui si creavano nuove opportunità e nascevano centinaia di migliaia di posti di lavoro. Grazie alle politiche varate in questi anni, il Brasile oggi ha raggiunto una solidità e una stabilità che possono essere considerati elementi duraturi per il futuro. Per tutti questi motivi, la scelta della Fiat di continuare a investire qui è la naturale conseguenza di un processo di crescita e di maturazione che la nostra azienda ha vissuto insieme al paese.
Sapete che per il gruppo Fiat il Brasile riveste da tempo un ruolo fondamentale. Specialmente negli ultimi due anni, quando tutte le industrie del mondo hanno dovuto fare i conti con una crisi spaventosa, l'apporto delle attività brasiliane al gruppo è stato determinante. E i nostri piani di sviluppo sono molto ambiziosi. In Brasile puntiamo a raggiungere la quota di oltre un milione di vetture vendute all'anno nel 2014. Gli investimenti che abbiamo progettato nel paese riflettono il nostro impegno a sostenere il trend di crescita che ci aspettiamo dal Brasile e dal resto dell'America Latina nei prossimi anni. Ma il legame tra la Fiat e il Brasile ha radici più profonde di quello puramente economico e commerciale.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: America del Sud | Chrysler | Dilma Rousseff | Fiat | Imprese | Lula | Sergio Marchionne | World Economic Forum

 

Tutti noi siamo cresciuti come parte integrante del sistema brasiliano, ne abbiamo condiviso le difficoltà, le sfide e i successi. Abbiamo raggiunto insieme un grado di integrazione che è un esempio di grande valore. La cosa che mi fa più piacere è vedere e sentire che qui la Fiat è considerata un'azienda di casa. E vi assicuro che non c'è posto al mondo in cui anche noi ci sentiamo a casa come in Brasile.
Questo discorso mi porta ai motivi della scelta di Pernambuco per l'investimento più cospicuo - pari a 3 miliardi di reais - che abbiamo deciso di compiere al di fuori della storica regione del Minas Gerais. Credo che il posto in cui ci troviamo oggi, davanti al mare, sia in qualche modo simbolico. È un luogo aperto al mondo, uno snodo strategico per i trasporti e la logistica. Dove si scambiano le merci, si scambiano anche le idee, le culture, la tecnologia. Lo stato di Pernambuco ha una straordinaria storia di crescita economica e sociale. Il prodotto interno lordo è quasi raddoppiato in una manciata di anni. Ha favorito la nascita di oltre 80 imprese, dando vita a quasi 7mila posti di lavoro. Dispone di un capitale umano di altissima qualità, grazie alla presenza di università, centri di formazione e campus che rappresentano un patrimonio inestimabile di saperi. Ha puntato con decisione sul rafforzamento della rete di infrastrutture, che oggi ne fa il più importante centro del Nord-Est del Brasile. Tutto ciò è stato possibile perché il governo locale ha scelto di valorizzare la cultura manifatturiera, ha favorito gli investimenti esteri, li ha accompagnati nelle fasi iniziali, ha permesso a tante attività di affermarsi e di crescere insieme al territorio.

Per la Fiat è un onore entrare a far parte di un tessuto così vitale come quello dello stato di Pernambuco. Anche la Fiat si è trasformata molto in questi anni, si è progressivamente aperta al mondo e oggi è un'azienda globale, con grandi progetti di espansione. Molte delle iniziative intraprese di recente ci permetteranno di rafforzare la nostra posizione e di allargare la nostra presenza su scala mondiale. L'accordo con Chrysler ci ha dato la possibilità di tornare sul mercato del Nord America dopo un'attesa durata 27 anni e ci consente di ampliare la gamma dell'offerta, oltre che di raggiungere la massa critica necessaria per competere con i più grandi costruttori. Abbiamo avviato iniziative industriali in Cina, in India e in Russia e siamo attrezzati per sfruttare qualunque opportunità si dovesse presentare in futuro. Ma il profilo globale della Fiat è stato costruito su valori forti - sul rispetto, sull'onestà e sulla trasparenza - tenendo a mente che in ogni paese, in ogni comunità, la nostra è un'azienda locale. Questo significa che il primo dovere che sentiamo è quello di promuovere, insieme alla crescita del business, anche la crescita del territorio e della società in cui ci troviamo ad operare. È l'unico modo, a mio parere, perché i risultati economici abbiano veramente valore.
Ringrazio ancora il governo brasiliano e in particolare il presidente Lula per il supporto che ci ha dato in questi anni e per averci onorati oggi con la sua presenza. Un augurio particolare vorrei rivolgerlo alla futura presidente Dilma Rousseff, che ha avuto un ruolo importante in tutto quello che è stato realizzato in Brasile negli ultimi anni. Le sue qualità e la sua leadership sono la migliore garanzia per il futuro di questo paese. Grazie anche al governatore Campos, per averci incoraggiati e sostenuti. Vi assicuro che per la Fiat è un privilegio partecipare allo sviluppo di Pernambuco e continuare a crescere e maturare insieme al Brasile.

Vorrei concludere il mio intervento rivolgendo il pensiero a una persona che negli ultimi anni ha significato così tanto per il Brasile e per Fiat. Il presidente Lula non può ricordarsi di me seduto nelle prime file del grande auditorium del World Economic Forum a Davos il 26 gennaio del 2003 quando parlò, credo per la prima volta, a un gruppo di manager e leader politici internazionali. Ricordo bene la trepidazione e il nervosismo del pubblico nell'incontrare il neo eletto presidente del Brasile, un politico atipico che proveniva dal popolo, guidato da un irrefrenabile impulso di portare equità e imparzialità economica alle persone che lo avevano eletto. Uscii da quell'incontro, come molti altri, con una sensazione di incertezza per quello che questa presidenza avrebbe significato per la più grande economia dell'America Latina.
Ma man mano che i mesi passavano, abbiamo assistito all'impeccabile esecuzione di un piano in grado di unire e bilanciare il miglioramento dello standard di vita dei suoi cittadini con un'apertura agli investimenti e allo sviluppo industriale. Abbiamo assistito all'adozione e implementazione di una serie di politiche che incoraggiavano gli investimenti esteri, che utilizzavano le risorse dello stato per creare le condizioni necessarie per uno sviluppo economico stabile e duraturo.
Vorrei ringraziarLa personalmente, e a nome delle oltre 240mila persone di Fiat e Chrysler, per aver creato un nuovo standard di leadership, non solo dal punto di vista politico, ma soprattutto umano. Siamo orgogliosi di essere stati al Suo fianco negli ultimi otto anni e di avere contribuito in qualche modo al raggiungimento dei Suoi obiettivi per il Brasile. Dopo un po' di meritato riposo, spero che possa continuare a contribuire con la Sua leadership su scala più ampia e globale, e che, prima o poi, le nostre strade si incrocino nuovamente. Di nuovo, grazie dal profondo dei nostri cuori.

Shopping24

Da non perdere

Per l'Italia la carta del mondo

Mentre la crisi reale morde più crudelmente, mentre i mercati finanziari saggiano possibili

In Europa la carta «interna»

Batti e ribatti sui nudi sacrifici degli altri, sull'algido rigore senza paracadute e prima o poi

La commedia di Bruxelles

Al Parlamento europeo è andato in scena il terzo atto di una commedia dal titolo: Regole per le

Guarguaglini: ecco le mie verità

«Ho sempre detto che ero innocente, le conclusioni delle indagini lo dimostrano: nell'archiviazione

Una redistribuzione di buon senso

Arrivano dal ministero della Giustizia le nuove piante organiche dei tribunali. Un intervento

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da