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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2011 alle ore 09:20.
L'Italia ha registrato uno dei peggiori crolli di produzione e produttività nel 2008-2009, nell'eurozona. Lo shock negativo sulla produttività minerà la già fragile competitività dell'Italia e peserà sulla crescita. La sostenibilità fiscale resta fragile, anche se i problemi italiani sono meno pressanti di quelli greci, irlandesi, portoghesi e spagnoli. L'incapacità del sistema-Italia di crescere abbinata all'enorme debito che va verso il 120% quest'anno – per rimanerci per numerosi anni – sono un mix esplosivo, soprattutto se shock esterni avversi si dovessero materializzare quest'anno.
L'incertezza politica resta elevata e se la situazione dovesse precipitare il rischio di un declassamento di rating non è da escludersi. Senza misure di sostegno e riforme strutturali ambiziose, con un basso livello di innovazione e ricerca, eccesso di burocrazia e alta pressione fiscale la crescita resterà mediocre marcando un inesorabile declino economico. In assenza di ulteriori misure fiscali correttive, il deficit difficilmente scenderà sotto il 4% nel 2011.