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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 08:09.
L'annuncio che ieri a Madrid sarebbe arrivata una delegazione del Fondo monetario internazionale ha suscitato subitanea apprensione in Spagna. Il quotidiano El Mundo ha presentato la notizia spiegando che, a seguito delle sue valutazioni in loco, l'Fmi potrebbe offrire alla Spagna l'accesso alla Linea di credito flessibile, cioè a un deposito che viene messo preventivamente a disposizione di paesi con difficoltà finanziarie congiunturali (la Linea di credito flessibile è stata già offerta a Messico e Polonia). L'allarme per l'arrivo degli inviati di Dominique Strauss-Kahn è stato un po' mitigato dalla consapevolezza che non si tratti di una "missione speciale" decisa d'urgenza dall'Fmi, ma di una visita routinaria poco annunciata soltanto per la riservatezza con cui ha agito il Fondo monetario.
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La delegazione, che si tratterrà qualche giorno nella penisola iberica, raccoglierà in Spagna così come in altri paesi i dati per stilare il suo Rapporto sulla stabilità finanziaria globale, che sarà pubblicato nel mese di aprile. Non è un mistero però che la Spagna – che fatica a fuoriuscire dalla crisi e, insieme con il vicino Portogallo, è considerata il paese più vulnerabile in caso di eventuali manovre speculative – proprio in questi giorni si trova ancora a gestire l'incertezza suscitata dalle difficoltà del proprio sistema di casse di risparmio.
Le "cajas", che hanno subito duramente il contraccolpo nato dal crollo del settore immobiliare, hanno vissuto negli ultimi mesi un complesso processo di accorpamenti, fusioni e di generale riorganizzazione, ma questo processo che avrebbe dovuto concludersi già a dicembre è ancora in corso. E non è del tutto chiara l'entità dei buchi da coprire. A breve orizzonte, secondo gli analisti, una cifra compresa tra i 20 e i 30 miliardi di euro dovrebbe essere sufficiente per risolvere i problemi di solvenza delle casse. Ma si calcola che in un tempo più lungo saranno necessari altri soldi: 80 miliardi secondo alcuni, 100 secondo altri, addirittura 120 secondo i più pessimisti. Il presidente del governo, José Luis Rodríguez Zapatero è ben consapevole dei rischi connessi al sistema delle casse di risparmio, promette di concludere presto la riforma di questi istituti di credito avviata dal governo e ha riconosciuto che "nonostante la solidità dei nostri istituti finanziari sussistono dubbi riguardo alla loro vulnerabilità".