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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2011 alle ore 16:25.
TILBURG, PAESI BASSI – Dieci anni fa’ i leader delle banche centrali del mondo erano considerati degli eroi per gli sforzi mirati a evitare che la crisi finanziaria diventasse una seconda Grande Depressione. Ciò nonostante, oggi le banche centrali non sono solo oggetto di aspre critiche, ma rischiano anche di perdere la loro indipendenza in vari paesi, soprattutto nell’eurozona, come ha sottolineato recentemente Mario Draghi, Presidente della Banca d’Italia.
E’ estremamente importante che a capo di una banca centrale vi sia una personalità con caratteristiche specifiche, tanto più in un contesto di crisi finanziaria che minaccia costantemente l’indipendenza degli istituti bancari.
La Riserva Federale negli Stati Uniti sembra avere al momento solo l’appoggio dell’amministrazione Obama, il che non è affatto motivo d’orgoglio. Il Congresso ha infatti duramente criticato la gestione della crisi da parte della Riserva, inoltre il rappresentante repubblicano del Texas, Ron Paul, convinto dell’incostituzionalità della Riserva stessa, presiederà da gennaio uno dei comitati congressuali di supervisione di rilievo. Per più della metà degli americani i politici dovrebbero avere maggior voce in capitolo sulla politica monetaria, prospettiva alquanto inquietante in vista del record storico.
Data l’effettiva probabilità di un lungo periodo di crescita economica al di sotto della media, la pressione in aumento sulle finanze pubbliche dell’eurozona ed il dibattito in corso sul futuro dell’euro, la Banca Centrale Europea è diventata, mai come ora, l’ultima linea di difesa della valuta unica europea. La BCE necessita infatti di un presidente irremovibile ed in grado di resistere alle pressioni politiche.
Durante la crisi finanziaria, la BCE ha trovato in Jean-Claude Trichet un ottimo presidente. Purtroppo il suo mandato, non rinnovabile, scadrà nell’ottobre del 2011 ed i leader europei si stanno già attivando per nominare il suo successore. Sono state già infatti avviati posizionamenti e le prime negoziazioni tra i paesi membri dell’euro.
Il prossimo Presidente BCE dovrebbe innanzitutto eccellere sulle questioni monetarie. E’ vero che la crisi finanziaria ha messo in primo piano la questione della supervisione degli istituti bancari, ma la politica monetaria rimane pur sempre la raison d’ẽtre delle banche centrali non di certo il monitoraggio. Inoltre, le banche saranno gestite in modo rigoroso da un nuovo sistema denominato Consiglio europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board – ESRB) che avrà il compito di monitorare gli sviluppi macro-economici in Europa a partire dal 1 gennaio 2011.