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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2011 alle ore 08:08.
I prossimi due anni saranno ricchi di novità sull'asse Torino-Detroit e vedranno il rinnovo di tre dei quattro modelli fondamentali per i volumi del gruppo Fiat in Europa: Ypsilon, Panda e Punto; modelli tanto più importanti in quanto la missione della marca Fiat – lo ha ribadito Marchionne sabato agli investitori radunati dalla banca svizzera Am Bellevue – si concentrerà sempre più sulla parte bassa e media della gamma.
La prima novità – la nuova Lancia Ypsilon – la vedremo già al Salone di Ginevra, a marzo, e arriverà sul mercato a giugno. «Puntiamo a venderne oltre 100mila l'anno» ha detto ieri Marchionne in un'intervista al quotidiano polacco Rzeczpospolita; la nuova Ypsilon avrà 5 porte e verrà prodotta proprio in Polonia al posto della Panda, la cui prossima edizione verrà spostata a Pomigliano (la Ypsilon attuale resterà in produzione a Termini Imerese finché lo stabilimento siciliano non chiuderà i battenti a fine anno).
Tra un anno sarà la volta dell'erede della Panda; il contratto per la fabbrica di Pomigliano è stato firmato tra azienda e sindacati (tranne la Fiom) negli ultimi giorni del 2010. Il modello forse più importante in assoluto per il Lingotto, ovvero l'erede dell'attuale Punto Evo, arriverà fra poco più di anni; a Torino stanno facendo di tutto per rosicchiare anche solo un paio di mesi alla data del debutto.
L'anno prossimo è in arrivo una novità anche dalla Serbia: il monovolume con versioni a 5 e 7 posti che sostituirà Idea e Multipla. Proprio ieri il viceministro dell'Economia di Belgrado, Nebojsa Ciric, ha dichiarato che «le recenti turbolenze che hanno interessato la Fiat in Italia non avranno alcuna ripercussione sugli investimenti in Serbia». Ciric ha detto che «Fiat ha ordinato finora attrezzature per 400 milioni di euro; ci aspettiamo un modello test per la fine dell'anno, e l'inizio della piena produzione nel corso del 2012». Belgrado metterà a disposizione del piano Fiat nel 2011 70 milioni di euro.
E Mirafiori? Una volta che verrà creata la newco e che verrà messa nero su bianco l'intesa completa con i sindacati, lo stabilimento torinese produrrà due Suv, uno con marchio Alfa Romeo e uno Jeep. Difficilmente i due modelli riusciranno da soli a raggiungere gli obiettivi annunciati dalla Fiat: se è vero che il numero di auto prodotte andrà in maggioranza all'Alfa Romeo rispetto alla Jeep, per saturare Mirafiori con i due Suv bisognerebbe venderne ogni anno 150mila con il marchio italiano, ovvero ben più dell'intera produzione dell'Alfa Romeo del 2010: difficile per un modello che sarebbe comunque di nicchia e perdipiù con un marchio che non ne ha mai avuto uno in gamma. Più probabile che i Suv siano al massimo 150mila, con la quota rimanente di produzione coperta con la Mito; di quest'ultima esce già dall'impianto torinese il modello a 3 porte, e dovrebbe arrivare quello a 5 porte a partire dal 2013 (inizialmente era destinata anche al mercato Usa, ma a Detroit Marchionne ha detto che le Alfa Romeo per gli Stati Uniti partiranno dal segmento C, ovvero dalla Giulietta in su).