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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2011 alle ore 06:38.
Non solo moratoria. Al di là del provvedimento siglato a livello nazionale le singole banche hanno messo in campo iniziative ritagliate su misura per i "piccoli" messi a dura prova dalla crisi.
Unicredit si è mossa lungo tre direttrici: liquidità, solvibilità e rilancio. «Nel novembre 2008 – spiega Letizia D'Abbondanza, responsabile marketing per le piccole imprese dell'istituto – abbiamo inaugurato Impresa Italia, mettendo a disposizione liquidità per 7 miliardi di euro a condizioni agevolate, di cui 3 miliardi riservati alle piccole imprese, con il coinvolgimento di oltre 460 Confidi. Ci siamo però resi conto che servivano anche interventi più radicali per sostenere le aziende strutturalmente sane che stavano attraversando un momento di difficoltà: così nel settembre 2009 è nato Sos Impresa Italia, che finora ha supportato, traghettandole fuori dalla crisi, oltre 20mila aziende». Gli strumenti utilizzati sono stati la sospensione del pagamento, la rimodulazione delle scadenze, l'allungamento dei piani di ammortamento, il consolidamento delle passività a breve e il prestito partecipativo. La terza puntata si chiama "Ripresa Italia" e verrà annunciata il prossimo 2 febbraio. «I progetti precedenti proseguono – conclude D'Abbondanza – ma ci concentreremo anche sulle soluzioni per il rilancio dell'economia».
La domanda proveniente dalle Pmi, sottolinea Carlo Berselli, responsabile Direzione Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, «è stata prevalentemente indirizzata verso strumenti di consolidamento e di stabilizzazione finanziaria, con un prodotto ad hoc dedicato a chi intende ricapitalizzare l'impresa». Intesa Sanpaolo, ricorda Berselli, «è stata la prima banca a rispondere alle esigenze di accesso al credito attraverso il lancio della moratoria poi ripresa a livello Abi. Oggi – precisa – l'esigenza degli imprenditori è quella di essere maggiormente consapevoli dei meccanismi della finanza, ma anche di porre le basi per la crescita e una maggiore competitività in una logica di maggiore proiezione internazionale».
Il gruppo Mps – spiegano da Siena – nel 2009 ha inaugurato un "pacchetto di sostegno alle Pmi" composto da sei strumenti. Tra questi anche "Time Out", una moratoria nei pagamenti delle rate in conto capitale per un massimo di 12 mesi, su finanziamenti a lungo termine, chirografari o assistiti da garanzie. L'iniziativa ha riguardato finora oltre 8mila operazioni per 427milioni di capitale sospeso. «Parallelamente – dicono da Mps – stiamo valutando l'adozione di nuove forme di intervento, in aggiunta a quelle al vaglio del gruppo di lavoro Abi, che avranno come denominatore comune il sostegno delle Pmi per il perdurare della crisi».