Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 14:56.
Standard and Poor's ha confermato i rating sul debito sovrano della Spagna a 'AA' per il lungo termine e ad 'A-1+' per il breve. L'outlook resta negativo. «Le valutazioni sul merito di credito della Spagna - spiega l'agenzia - riflettono l'economia moderna e relativamente diversificata del Paese, come pure la determinazione mostrata dal Governo nell'affrontare le grandi sfide, come dimostra la significativa accelerazione fin dal 2010 nel risanamento dei conti pubblici e nelle riforme strutturali».
La Spagna beneficia inoltre dal moderato livello del debito pubblico, anche se é in aumento. «Tuttavia i rating resteranno sotto pressione a causa dell'elevato indebitamento del settore privato, della situazione competitiva del Paese, delle difficili condizioni del mercato del lavoro e delle debole posizione finanziaria con l'estero», spiega Marko Mrsnik, l'analista di S&P, citato in una nota. L'outlook negativo - indica ancora Standard and Poor's - riflette la possibilità di un peggioramento se la posizione fiscale della Spagna dovesse deviare in modo consistente dagli obiettivi del Governo. Inoltre persistono fattori di vulnerabilità sia economica sia finanziaria.
S&P prevede che dopo la contrazione dello 0,2% del 2011, il Pil spagnolo cresca dello 0,7% circa quest'anno e dell'1,5% nel 2012. La ripresa tuttavia é soggetta a rischi a causa anche delle politiche di bilancio restrittive e della disoccupazione che resta elevata.
D'altro canto, in un clima economico non favorevole come é stato quello del 2010, il Governo ha realizzato un consistente programma di riforme, basato sul risanamento dei conti pubblici e su un insieme di riforme strutturali. Grazie ai tagli alle spese e all'aumento delle tasse, S&P ritiene che l'obiettivo di un deficit/Pil del 9,3% sia stato raggiunto nel 2010 e per il 2011 la previsione é di una discesa al 6,3% del Pil, in linea con la stima governativa del 6% e al 5,1% nel 2012. Il debito pubblico netto é atteso al 61,6% del Pil nel 2011 e al 65% nel 2012 dal 56,2% nel 2010. (Radiocor)