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Questo articolo è stato pubblicato il 07 febbraio 2011 alle ore 06:38.
«Prima la crisi economica, con il calo della domanda, poi l'aumento vertiginoso dei prezzi della cellulosa. Ora, con le turbolenze del petrolio, ci sono le premesse per un probabile rincaro della bolletta energetica che rischia di portare con sè un'ulteriore riduzione dei margini».
Non vede ancora la luce in fondo al tunnel ma ha le idee chiare sui possibili rimedi Paolo Culicchi, presidente di Assocarta, l'associazione che riunisce 146 cartiere (il 60% sono Pmi). Dove elettricità e gas rappresentano tra il 20 e il 30% di costi complessivi.
«Siamo un settore altamente energivoro che consuma oltre 2,2 miliardi di metri cubi di gas e 8,3 miliardi di chilowatt/ora. Più della metà dell'elettricità che utilizziamo – spiega Culicchi – viene però autoprodotta attraverso la cogenerazione: liberiamo vapore e lo utilizziamo per asciugare la carta». Un sistema di efficienza energetica riconosciuto anche a livello europeo con la direttiva 2004/8 che prevede incentivi per recuperare i costi degli investimenti.
«L'Italia l'ha recepita nel febbraio 2007 – precisa – ma ad oggi siamo ancora in attesa dei decreti attuativi».
Il provvedimento a detta di Assocarta consentirà di dare ossigeno al settore che nel 2010 ha registrato un fatturato aggregato intorno ai 7 miliardi di euro dopo l'annus horribilis 2009, in recupero verso i 7,7 miliardi del 2007. Ma che le nuove turbolenze sul mercato petrolifero stanno nuovamente mettendo a dura prova i tentativi di ripresa. «A soffrire di più – dice Culicchi – sono i produttori di carte grafiche, che subiscono gli effetti del calo della pubblicità, e quelli di carte per imballaggi, che risentono dei consumi anemici».
Sul fronte del gas i riflettori sono ora puntati sull'aumento della capacità di stoccaggio. La settimana scorsa, infatti, il Ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, ha firmato il decreto di accettazione del piano presentato da Eni per la realizzazione di 4 miliardi di metri cubi di cacacità aggiuntiva di stoccaggio di gas nei prossimi cinque anni. «Una buona notizia per le Pmi», commenta Culicchi, che presiede anche il consorzio Gas Intensive creato da otto associazioni di settori ad alto consumo di energia (Assofond, Assomet, Assovetro, Cagema, Federacciai, Federchimica-Federceramica, oltre ad Assocarta). «Una significativa di questa capacità aggiuntiva – conclude Culicchi – andrà alle Pmi e alle loro aggregazioni. Il nostro consorzio intende giocare un ruolo di primo piano agendo da catalizzatore».