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Questo articolo è stato pubblicato il 07 febbraio 2011 alle ore 06:38.
La crisi in Egitto e i suoi effetti sul prezzo del petrolio rischiano di rendere più salata la bolletta energetica delle Pmi. Con un maggiore impatto per il gas naturale, perché i costi di fornitura hanno una forte correlazione con le quotazioni del greggio. «Fare previsioni in questa fase di turbolenza è difficile, date le numerose incognite – spiega l'economista di ref. (Ricerche per l'economia e la finanza), Samir Traini –, ma se la corsa del petrolio dovesse continuare e le quotazioni in media annua si collocassero intorno ai 110 dollari al barile (85 euro), con un aumento del 35% sul 2010, il costo dell'energia elettrica per le Pmi potrebbe salire mediamente di circa il 5%, mentre quella del gas naturale potrebbe spingersi oltre il 10 per cento».
La tensione sul mercato è alta: la scorsa settimana il Brent ha superato la soglia psicologica dei 100 dollari al barile per la prima volta dall'ottobre 2008. «Al momento – sottolinea Claudio Enriquez, amministratore delegato della società di consulenza energetica Nus Consulting – il più grande pericolo è la potenziale chiusura del canale di Suez: l'Egitto, con 700mila barili al giorno, non è di per sé un fornitore molto significativo di petrolio nel mondo, ma circa un milione di barili di greggio viaggiano ogni giorno attraverso il canale».
Le quotazioni del petrolio erano già salite nel corso del 2010 di oltre il 35% (in euro), sottolinea Traini, con un impatto diverso sui costi di elettricità e gas. Per le Pmi rimaste sul mercato di maggior tutela (ovvero alle condizioni stabilite e aggiornate ogni trimestre dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas) il costo della bolletta elettrica è sceso mediamente del 4% rispetto al 2009. Per quelle che si sono approvvigionate sul mercato libero il riferimento arriva dai Mercuriali sui prezzi dell'energia pubblicati dalle Camere di commercio con il coordinamento scientifico del ref. Una rilevazione trimestrale sui prezzi di fornitura pagati dalle Pmi che consumano meno di 1,2 milioni di kWh all'anno.
Prendendo come riferimento quella della Camera di Commercio di Milano, i "piccoli" si sono approvvigionati senza rincari significativi nel 2010. «I prezzi delle quotazioni – spiega Traini – si sono invece fatti sentire sulla bolletta del gas naturale: qui il costo della fornitura è salito di oltre il 10%».