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Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2011 alle ore 06:40.
Giovani, aziende, Università e Comunità europea. Un poker di eccellenze che ha visto 16 studenti italiani di primo livello confrontarsi nell'incontro di Bruxelles del parlamento europeo. Il tutto a coronamento dell'edizione 2010 del Campus Mentis, l'iniziativa che, alla sua seconda uscita, ha fatto incontrare giovani provenienti da tutto il Paese con più di 50 aziende italiane e multinazionali, e ha premiato 16 studenti di elevato profilo che il 1 febbraio si sono recati a Bruxelles per una tre giorni in cui si sono confrontati con europarlamentari e funzionari Ue al fine di acquisire ulteriori professionalità e comprendere la chiave di accesso alle istituzioni europee. L'iniziativa, voluta dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni, realizzata dall'Università La Sapienza di Roma e dal "Centro di Ricerca Impresapiens" e la collaborazione di Cegos Search Italia, punta a creare nuovi canali di incontro tra le neonate professionalità emerse da tutte le Università italiane e le aziende alla ricerca di talenti da coltivare e far sviluppare al proprio interno. Un campo della mente, appunto. Quali le caratteristiche dei giovani selezionati? Un curriculum vitae brillante, un'età inferiore ai 29 anni e l'aver conseguito la laurea nel l'anno accademico 2008/2009, oltre a un'ottima conoscenza del l'inglese.
Questi i requisiti sulla base dei quali Cegos Search ha selezionato 1.500 giovani laureati tra le 21mila candidature pervenute per la partecipazione ai campus di Roma, Catania e Abano Terme (Padova), le tre tappe in cui si è articolato il percorso. Tra questi sono emersi 16 studenti, che hanno potuto mettere alla prova le loro competenze in un contesto internazionale. Spirito di gruppo, capacità di comunicazione, impegno e dinamismo sono le caratteristiche che hanno distinto i premiati della selezione, oltre a una fondamentale volontà di miglioramento. «Poter vantare di aver esportato a Bruxelles i nostri migliori giovani - afferma il professor Fabrizio D'Ascenzo dell'Università La Sapienza - è per noi motivo di grande orgoglio e testimonia che le Università sono in grado di supportare la ricerca attiva di una professione qualificata».