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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2011 alle ore 06:42.
BRUXELLES. Dal nostro inviato
Proprio mentre l'europarlamento approvava ieri a schiacciante maggioranza (569 sì, 12 no e 7 astenuti) la nuova legislazione europea contro gli "assassini silenziosi" che mettono in circolazione medicinali contraffatti all'insaputa di chi li compra, a Milano i carabinieri del Nas, in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane, mettevano a segno un maxi-sequestro dei medesimi al termine di un'indagine partita nel 2010. Bilancio dell'operazione: 700 persone coinvolte tra cui 1 già arrestata, 350.000 compresse sequestrate insieme a 4.700 specialità varie, anche ad uso doping e stupefacente, farmaci veterinari e oltre 1700 confezioni di cosmetici pericolosi. Un traffico organizzato essenzialmente via Internet importando da paesi extra-europei come Stati Uniti, Canada, Messico, Cina, India prodotti privi dell'autorizzazione all'immissione in commercio e a forte rischio per la salute. Questo business, ennesimo filone di attività per la criminalità organizzata, è in crescita esponenziale in tutta Europa se è vero che dal 2005 a oggi i sequestri di farmaci contraffatti sono aumentati nell'intero continente del 400% e se è vero che rende qualcosa come 45 miliardi all'anno. In giro per il mondo la loro quota di mercato "legale" può raggiungere anche il 30% del totale. In Europa si calcola che almeno l'1% dei medicinali venduti in farmacia o comunque per vie legali sia contraffatto, ha affermato ieri Marina Matias, l'eurodeputata portoghese relatrice per la direttiva. I falsi realizzati e commercializzati non riguardano solo le medicine generiche ma anche e soprattutto quelle più care e innovative, come gli anti-cancerogeni e gli anti-ipertensione. I rischi maggiori comunque si corrono con le farmacie on-line, visto che più del 50% dei prodotti in vendita sui siti non autorizzati sarebbero contraffatti.
La nuova legislazione europea, che entrerà in vigore tra due anni per dare il tempo agli Stati membri di recepirla nei rispettivi ordinamenti nazionali, prevede prima di tutto di introdurre un sistema di tracciabilità dei medicinali lungo tutta la catena di distribuzione attraverso un codice di identificazione e un imballaggio sigillato che assicuri che la confezione non sia stata manomessa all'uscita dalla fabbrica. Questo perché spesso la falsificazione avviene nella fase della distribuzione, all'insaputa del farmacista che acquista dal proprio fornitore in buona fede. Per combattere le truffe via Internet, dove si possono comprare liberamente anche farmaci che normalmente richiedono la prescrizione medica, la direttiva prevede un'autorizzazione speciale per tutte le farmacie online. Non solo. Tutti i siti dovranno dotarsi di un logo comune e riconoscibile in tutta l'Unione per aiutare il cliente a individuare le farmacie autorizzate. Il cliente dovrà comunque venire informato sui rischi degli acquisti in rete. Non solo i distributori ma anche i mediatori di farmaci dovranno essere regolarmente registrati. E si dovranno imporre regole di informazione trasparente anche per import e export dai paesi terzi. Infine la direttiva prevede sanzioni in caso di violazioni delle nuove norme europee.