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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2011 alle ore 08:16.
Dal Golfo Persico, regione che detiene il 56,5% delle riserve petrolifere mondiali e il 40,6% di quelle di gas, proviene gran parte del traffico mondiale d'idrocarburi. Si tratta di un flusso imponente: ben 16,5 milioni di barili di petrolio al giorno (con una stima di 30-35 mb/g nel 2030) e 56,4 miliardi di m³ annui di gas, sotto forma di Lng, pari rispettivamente al 25,8% del petrolio e al 23,2% del gas movimentato sull'intero pianeta. In termini numerici, significa circa 13/15 petroliere e 5/7 metaniere al giorno.
Molto più esiguo il traffico totale di altre merci (container compresi), anche se in vistoso aumento. Il problema cruciale che presenta Hormuz è la sua suddivisione tra l'Iran (che a Ovest dello stretto ha occupato alcune isolette strategiche che gli danno il controllo di fatto delle acque ) e l'Oman. La larghezza teorica di 54 km si riduce a 10km, secondo lo Schema di separazione del traffico, quanto a profondità di acque utili per il transito di superpetroliere.