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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 08:10.
Quando hanno visto che il sito Internet era saltato, hanno subito pensato al peggio: lo sciame sismico del 6 aprile probabilmente non aveva risparmiato neanche la piccola sala server ricavata nella facoltà di scienze, dove Himet conservava in migliaia di gigabyte un archivio di mappe e previsioni meteorologiche collezionato in più di tre anni. Invece, quando due giorni dopo il fondatore Giovanni Cinque con il collega Klaide De Sanctis ha finalmente potuto compiere un primo sopralluogo, la sorpresa: «Si era semplicemente staccata una spina. La saletta, con le sue pareti mobili basculanti, era stata risparmiata. E le macchine erano salve».
Nel piccolo miracolo che ha visto protagonista lo spin-off nato nel 2005 intorno al Cetemps dell'università dell'Aquila, unico centro di eccellenza accademico italiano in campo meteorologico, probabilmente non è azzardato leggere un buon auspicio per il destino tecnologico dell'ateneo. «Ci siamo fermati solo due giorni, e il terremoto, alla fine, non ha interrotto il nostro percorso di crescita», racconta ancora Cinque.
Oggi nella società lavorano in sei e nel 2010 la Pmi ha fatturato mezzo milione. Come? Con servizi ad alto valore aggiunto in campo meteorologico, a partire dalle previsioni del tempo fornite a gruppi editoriali (Finegil, il Tempo, Apcom), ma anche modelli e consulenze. E poi un miniradar realizzato con la fiorentina Eldes, capace di elaborare previsioni customerizzate.
Ma.Fe.