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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2011 alle ore 07:55.
La crisi del nord Africa, il petrolio in volata, le spinte inflazionistiche fanno riflettere il risparmiatore: dove trovare rifugio per il proprio patrimonio e come indirizzare gli investimenti nei mesi futuri? Subito viene da pensare al mattone, bene rifugio per eccellenza, anche se l'acquisto di un immobile non è mai una mossa immediata, ma ponderata per via dei valori in gioco e delle dimensioni delle transazioni.
Già da qualche mese nel settore immobiliare si registra, in realtà, un ritorno dell'acquisto per investimento, dalla seconda casa all'appartamento da affittare. Una domanda che si attesta oggi tra il 10 e il 15% delle richieste totali, in salita rispetto al passato. In tale contesto si inserisce il dato di Scenari Immobiliari relativo alla crescita delle compravendite: nel 2010 sono aumentate a quota 630mila contro le 610mila del 2009 e addirittura si stima per il 2011 una chiusura dell'anno con 670mila transazioni effettuate.
«La maggior attenzione per l'immobiliare, e in particolare per acquisti a scopo di investimento - spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari - si spiega da qualche mese anche con l'attesa di un ritorno dell'inflazione. Ogni qualvolta questo accade il risparmiatore si sposta sull'immobiliare. I risparmiatori hanno iniziato così, anche grazie alla discesa dei valori, a guardarsi attorno, a cercare formule di mutuo interessanti, oggi che il tasso fisso offre ancora opportunità invitanti. E bisogna soprattutto registrare che nell'arco degli ultimi 15 giorni nelle grandi città è diminuita l'offerta di appartamenti in vendita, segnale che chi aveva intenzione di cedere un immobile adesso preferisce riflettere mantenendo il bene in portafoglio, magari pensando di spuntare fra sei mesi una cifra più elevata».
Ieri intanto sono stati presentati due osservatori che danno uno spaccato sul mercato. Fiaip, la federazione italiana degli agenti immobiliari professionali, ha evidenziato per il 2010, rispetto al 2009, un andamento dei prezzi delle abitazioni in diminuzione del 4,5% (dal calo dell'1,56% a Napoli fino al -11% di Palermo), mentre le compravendite sono scese del 2%. Gabetti ha presentato un quadro che evidenzia proprio una presenza crescente di investitori in un mercato con compravendite in crescita e lieve flessione dei valori, soprattutto al sud.