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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 09:59.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, a nome del governo, ha posto la questione di fiducia sul maxiemendamento interamente sostitutivo del decreto Milleproroghe, in discussione nell'aula di Montecitorio. A causa della «scadenza ravvicinata e della necessità di determinare un nuovo esame dell'altro ramo del Parlamento», ha affermato Vito, il governo ha deciso di porre la fiducia. Il maxiemendamento è stato dichiarato ieri ammissibile dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, e ha passato il vaglio delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.
Domani a Montecitorio la fiducia alle 10.30, poi il voto finale
Al termine di un breve dibattito sull'eccessivo ricorso alle fiducie, sull'iter del provvedimento sulla lettera del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano (il quale ha sollevato i rilievi che hanno portato il governo a correggere il provvedimento), Fini ha quindi sospeso la seduta dell'aula e ha convocato la conferenza dei capigruppo di Montecitorio per stabilire il timing del voto di fiducia che è previsto per domani mattina. La capigruppo ha quindi deciso che le dichiarazioni di voto per la fiducia sul maxiemendamento al decreto legge milleproroghe si terranno domani dalle 9, seguirà alle 10,30 la votazione che richiederà circa un'ora e mezzo. Seguirà l'esame degli ordini del giorno. Sempre domani a partire dalle 14 si svolgeranno le dichiarazioni di voto finale in diretta televisiva.
Venerdì pomeriggio il decreto passa al Senato
Dopo il voto alla Camera il decreto legge tornerà in Senato venerdì pomeriggio all'esame delle commissioni Affari costituzionali, in sede referente, e Bilancio, per i profili di copertura. Il provvedimento approderà in aula sabato mattina alle 11 per la discussione generale, alle 14 ci saranno le dichiarazioni voto e intorno alle 15 il voto finale. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo del Senato. Con ogni probabilità il Governo porrà la fiducia anche in Senato.