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Economia Politica economica

Tremonti: non c'è tesoretto ma nemmeno spreco risorse. Riforma fiscale? A breve il primo rapporto

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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2011 alle ore 21:11.

I 25 miliardi di euro recuperati dal Fisco con la lotta all'evasione non rappresentano «un tesoretto» per finanziare particolari riforme, ma serviranno per pagare le pensioni, l'assistenza e per diminuire il debito. La precisazione arriva direttamente dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervistato dall'editorialista del Sole 24 Ore, Stefano Folli, al congresso dei repubblicani. «Non c'è un tesoretto in più - ha spiegato il ministro - ma non c'è spreco di risorse. Per noi conta la vita della gente e la tenuta sociale».

Manovra correttiva? Roba da dementi
Insomma, nessun surplus di risorse da destinare alle riforme, il ministro è molto chiaro. E dice che, per capire dove andranno a finire quei 25 miliardi, «basta leggere il bilancio dello Stato, che confesso non è una lettura sexy e che è anche un po' noioso. Queste risorse andranno per le pensioni, le medicine l'assistenza e per ridurre il debito. Non vogliamo fare più deficit e non vogliamo aumentare le tasse». Quanto al rischio di una manovra correttiva, Tremonti rassicura. «Quanti dementi ho sentito dire in Italia, a marzo l'Europa ci chiederà una manovra da 30 miliardi. A marzo del 2015 semmai...».

Entro 2-3 mesi primo rapporto su riforma fiscale
Il ministro annuncia poi che, entro 2-3 mesi, arriverà sul suo tavolo un primo rapporto per la riforma fiscale. «Stiamo lavorando ad una riforma fiscale. Abbiamo quattro gruppi di studio e aspettiamo un rapporto in due-tre mesi. Sappiamo che non possiamo fare avventure e che questa riforma dovrà essere compresa anche in Europa». Tremonti aggiunge quindi che si tratta di «un lavoro molto serio, mai fatto prima, è una realtà terribilmente complicata e l'irrazionalità degli interventi è la cifra dominante di tutto». Il ministro trova anche il tempo di scherzare e, quando l'ex direttore del Corriere della sera, lo punzecchia sul fatto che intanto la pressione fiscale è aumentata, la mette giù così. «È una domanda curiosa: io la pressione fiscale non l'ho mai incontrata per strada, è un'entità contabile, dipende da un rapporto contabile» con il Pil.

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Banca del Sud: sta finalmente venendo fuori, nessuna obiezione dalla Lega
Non lo preoccupano poi le critiche che arrivano dagli imprenditori. Così, quando Folli gli ricorda che la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia hachiesto al governo riforme per la crescita, il ministro non si fa prendere in contropiede. «A che ora l'ha detto?», ribatte. E poi aggiunge serafico. «C'è una certa mutevolezza, ma ha detto una cosa importante». Quindi sottolinea che la banca del Sud, uno dei suoi progetti, «sta finalmente venendo fuori, éè una grande struttura e non è semplice farla». Quanto alla composizione «sarà mista e coinvolgerà anche le Poste». Tremonti chiarisce poi un punto. «Quando ho proposto di fare la Cassa, la banca del Mezzogiorno non ho avuto mica obiezioni dalla Lega. Le ho avute da altri». Se ci sono state difficoltà, prosegue, «non sono venute dal Nord. È un'operazione complessa. Finalmente - ha concluso - siamo in attesa dell'autorizzazione. Un cambiamento di questo tipo non può venire in un giorno». Infine il ministro lancia una stoccata all'opposizione.« «La sinistra è caduta vittima di un altro errore: vuole la patrimoniale. Nella prossima campagnac elettorale diremo che loro vogliono la patrimoniale e che vogliono rimettere l'Ici, ma che noi non la vogliamo».

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