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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2012 alle ore 16:15.

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Di fatto, l’accordo dell’amministrazione Obama con i mutuanti è coerente con le precedenti politiche prese per il settore finanziario, nonché sconcertanti. Per quale motivo l’amministrazione continuerebbe a voltarsi indietro per assecondare i top banker in queste circostanze?

Onestamente non credo che la posizione dell’amministrazione rifletta una qualche forma di corruzione – pagamenti fatti a singoli o persino a campagne politiche. E nel nostro caso non sembra nemmeno riflettere il potere di lobbying dei grandi attori finanziari. Questo tipo di pressioni spiegano certamente perché le riforme finanziarie Dodd-Frank varate nel 2010 non sono state più rigorose, e perché ora c’è così tanta opposizione sull’effettiva implementazione di quella normativa (è in corso un forte dibattito sulla Volcker rule, che limiterebbe il trading esclusivo delle megabanche). Altra cosa sono però le attività criminali dei mutuanti.

Nell’accordo sui mutui sono in gioco le violazioni fondamentali e sistematiche dello stato di diritto – falsa testimonianza e frode su scala economica. Senza dubbio, il Dipartimento di giustizia ha tutto il potere che serve per perseguire in toto questi presunti crimini. Eppure, in America le massime autorità preposte all’applicazione della legge si sono fermamente (e ora completamente) tirate indietro.

La principale motivazione dietro l’indulgenza dell’amministrazione per le gravi azioni criminali è evidentemente la paura delle conseguenze che potrebbero sorgere qualora venissero intraprese dure azioni sui singoli banchieri. E forse le autorità fanno bene ad aver paura, considerate le massicce dimensioni delle banche in questione rispetto all’economia. Queste banche sono effettivamente più grandi ora di quanto non fossero prima della crisi, e come abbiamo dettagliatamente documentato io e James Kwak nel nostro libro , sono di gran lunga più vaste di 20 anni fa.

I top banker vogliono fare un sacco di soldi. E vogliono stare fuori dal carcere. I leader politici possono affannarsi all’infinito, ma senza una credibile minaccia di povertà e un periodo dietro alle sbarre, i banchieri non saranno motivati a rispettare la legge. Per loro, si tratta di affari – si può credere a una politica pubblica con la stessa ingenuità con cui chi si crede a un singolo contratto di mutuo.

Il messaggio che oggi arriva ai dirigenti bancari è semplice: costruite una banca quanto più grande possibile e fatela crescere. Se riuscite a diventare abbastanza grandi, voi e i vostri dipendenti non sarete solo troppo grandi per fallire, ma anche troppo grandi per finire in prigione.

L’amministrazione Obama ci ha reso dei gran creduloni.

Simon Johnson, ex capo economista del Fmi, è co-fondatore di uno dei più importanti blog di economia, , docente del MIT Sloan, senior fellow del Peterson Institute for International Economics, e co-autore, insieme a James Kwak, di 13 Bankers.

Copyright: Project Syndicate, 2012.www.project-syndicate.orgPodcast di questo articolo in inglese:Traduzione di Simona Polverino

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