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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2012 alle ore 08:13.

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Un ritardo fisiologico, niente di cui preoccuparsi per il progetto di Dr motor a Termini Imerese. L'imprenditore molisano Massimo Di Risio ha sostanzialmente liquidato così le preoccupazioni dei sindacati sui ritardi dei lavori, sui finanziamenti e sul silenzio del ministero dello Sviluppo. «Entro l'anno partirà la produzione e inizieremo ad assumere i lavoratori», ha detto ieri alla Commissione attività produttive dell'Ars (Assemblea regionale siciliana). L'accordo di programma, ricorda Giovanna Marano, segretaria della Fiom siciliana, «prevedeva che entro il 2012 venissero avviati al lavoro 241 addetti, altri 320 entro il 2013. Poi entro il 2014 bisogna arrivare a 900 adetti, a 1.272 entro il 2015 e a 1.312 entro il 2016». Con questi numeri lo slittamento della tabella di marcia che per ora è di 60 giorni preoccupa i lavoratori e i sindacati. Parte della responsabilità, sostiene l'imprenditore, è delle banche e «dei tempi del sistema bancario di esprimersi definitivamente in merito alla nostra richiesta di finanziamento». Parte è invece di alcuni passaggi da completare: «Attendiamo di sottoscrivere il contratto di comodato d'uso dello stabilimento. Fino ad allora, non possiamo entrare», spiega Di Risio. In ogni caso l'imprenditore ribadisce pubblicamente che «l'azienda che sostituirà la Fiat nell'Isola è solida e fortemente capitalizzata perché avrà come patrimonio circa 20 milioni di euro solo di liquidi, più un patrimonio materiale di 80 milioni. Inoltre abbiamo chiesto un sostegno finanziario di 100 milioni di euro alle banche, che ci consentirà di operare in assolutà serenità nei prossimi anni».
Vincenzo Comella della Uilm sottolinea però la necessità di essere messi a conoscenza del piano industriale nei suoi dettagli. Se ci sono difficoltà siamo disponibili a fare fronte comune». Giovanni Scavuzzo della Fim Cisl aggiunge che da quando Fiat è andata via, non è stata avviata alcuna ristrutturazione all'interno dello stabilimento». Marano dice che «resta lo stato d'ansia per il futuro su questo processo di riconversione. Ci auguriamo che Invitalia e il ministero dello Sviluppo ci consegnino in tempi rapidi il piano definitivo che sancisca l'avvio degli investimenti a Termini Imerese».
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