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Questo articolo è stato pubblicato il 29 febbraio 2012 alle ore 06:45.

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Continua il lavoro dei tre saggi, Luigi Attanasio, Antonio Bulgheroni, e Catervo Cangiotti, di sondaggio della base in vista del rinnovo della presidenza di Confindustria. Ieri sono stati a Roma, nella sede di Confindustria, il prossimo 6 marzo saranno a Milano. Dopo l'incontro con i saggi ci sono state alcune prese di posizione, mentre altri hanno preferito non divulgare la propria scelta. A dichiarare il voto Mauro Moretti, ad di Fs: «Sono per una visione più moderna di Confindustria, che è quella di Squinzi, le politiche industriali devono recuperare spazi europei ed avere una maggiore omogeneizzazione con ciò che avviene in Europa». Squinzi, oltre ad essere numero uno della Mapei, è vice presidente Confindustria per l'Europa. È invece vice presidente per le relazioni sindacali Alberto Bombassei, altro candidato alla successione di Emma Marcegaglia, presidente della Brembo. Hanno preferito il no comment, invece, tra i big delle grandi aziende consultate, Fulvio Conti, ad di Enel, e Paolo Scaroni, ad di Eni, che non hanno rilasciato dichiarazioni.
Si sono invece pronunciati ufficialmente Federturismo e Federterme, a favore di Squinzi. «Pur apprezzando il lavoro dell'attuale vice presidente Bombassei, in linea con quanto deciso di direttivo e giunta, Federturismo ha indicato alla commissione di designazione il proprio appoggio a Squinzi», scrive in un comunicato il presidente Renzo Iorio, sottolienando l'esigenza che la nuova presidenza ponga al centro la competitività del sistema industriale.
Anche Costanzo Jannotti Pecci, dopo l'incontro con i saggi, ha esplicitato il sostegno a Squinzi, come deliberato all'unanimità dal consiglio Federterme: «Ha dimostrato di conoscere bene le valenze della cultura, della ricerca e dell'innovazione per il cambiamento e il successo», ha detto.
Il presidente dei Giovani imprenditori, Jacopo Morelli, dopo l'appuntamento con i due candidati di venerdì mattina, ieri è andato dai saggi. Ma nessuna preferenza: «Ci esprimeremo in giunta, ci piace tenere un profilo istituzionale, come Giovani rappresentiamo tante anime, guardiamo più ai progetti che ai nomi».
Sulla futura presidenza ieri è intervenuto anche l'ex presidente Luigi Abete, che si è incontrato con i saggi. Niente nomi, ma alcune indicazioni di contenuti su tre punti: «I due candidati sono la riprova di una Confindustria forte, che va migliorata, ma non rifondata»; serve una forte consepevolezza dell'Europa «perché è là che si gioca la partita»; infine una maggiore continuità «dello spirito dialogante e della concertazione, con una predisposizione a trovare accordi».
Ieri Confindustria Intellect, l'associazione che raggruppa società di consulenza, comunicazione e ricerche, ha inviato una lettera aperta ai due candidati in cui disegnano il nuovo quadro in cui si dovrà inserire la futura Confindustria, e si è detta disponibile ad un incontro.
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