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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2012 alle ore 06:43.

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Vera Viola
Si moltiplicano su tutto il territorio nazionale le intese raggiunte fra le banche e le associazioni imprenditoriali: si tratta di iniziative mirate a singoli settori, o a superare emergenze ben definite; in altri casi il sostegno è indirizzato in senso ampio alla crescita delle Pmi.
In Piemonte è stato messo a punto un modello per migliorare i rapporti tra banche e imprese (le quali hanno registrato un calo degli affidamenti che dal 7% del 2010 al 16% nell'arco di due semestri). «Abbiamo stilato un modello – spiega Bruno Di Stasio, presidente della Piccola industria della regione – per incrementare da un lato la capacità di lettura degli asset aziendali, dall'altro la capacità di comunicazione finanziaria da parte degli imprenditori». Il modello messo a punto da Piccola industria con Abi e con l'Ordine dei dottori commercialisti, ha migliorato dal 10 al 20% del rating aziendale e sarà promosso a livello nazionale. Sugli altri fronti, Intesa Sanpaolo ha declinato in chiave piemontese l'accordo nazionale con Confindustria Piccola industria di novembre scorso (10 miliardi di plafond), con una quota per le imprese del territorio che supera il miliardo. È di qualche giorno fa invece l'accordo stipulato con Federturismo. Sono almeno 100 le convenzioni che ha in piedi la Federazione banche cooperative di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, a cui fanno capo 10 tra i principali istituti bancari del territorio. In Lombardia l'accordo siglato tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Monza Brianza mette a disposizione delle imprese un plafond di 500 milioni per le imprese associate.
Nel Nord-Est è di qualche giorno fa l'accordo fra Unindustria Treviso e UniCredit per iniziative a supporto dell'internazionalizzazione: il Gruppo UniCredit metterà a disposizione delle aziende associate le proprie strutture, le relazioni commerciali con potenziali partner sui mercati in cui è presente. Si chiama "Cresci impresa", invece, il finanziamento – plafond di 200 milioni – firmato Veneto Banca: si tratta di due diverse linee di credito, destinate a finanziamenti del ciclo produttivo o di beni strumentali. Gruppo Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione a gennaio un plafond di 1,3 miliardi, in accordo con la Piccola industria di Confindustria. Sempre all'inizio del 2012 è stata firmata la collaborazione – prima di questo genere nel settore – fra Acrib (associazione calzaturifici Riviera del Brenta), Veneto Sviluppo, Cassa di risparmio di Venezia e Cassa di risparmio del Veneto: in dote 10 milioni con garanzie agevolate su nuovi investimenti produttivi a medio-lungo termine, ristrutturazioni del debito e sostegno alla liquidità. Ancora, a gennaio Antonveneta (Gruppo Montepaschi) ha stanziato un plafond di 100 milioni di euro per le imprese del Triveneto in difficoltà.
Dall'Emilia Romagna all'Adriatico la parte del leone nei finanziamenti alle imprese la fanno Intesa San Paolo e Unicredit. Se il primo gruppo ha canalizzato il suo impegno per le Pmi nel plafond da 1,4 miliardi messo a disposizione per il 2012 attraverso Carisbo e Cariromagna con la collaborazione della Confindustria emiliana, l'istituto di piazza Cordusio ha invece puntato a consolidare gli stretti rapporti di partnership con le principali associazioni di categoria e i consorzi fidi locali, sulla scia del programma “Impresa Italia”, che nel 2011 ha visto erogare da parte di Unicredit in Emilia-Romagna pratiche per 8,3 miliardi di euro (controgarantite) per un totale di 2.380 finanziamenti tra breve e medio-lungo termine. È partito dal Reggiano ma ha interessato potenzialmente tutte le 36mila imprese italiane clienti della banca, il prestito da 1,2 miliardi concesso l'ottobre scorso da Credem (l'iniziativa “Gran Cassa”) per prestiti chirografari senza garanzie. Mira invece a dare risposta alla difficile gestione della liquidità per le Pmi che lavorano con gli enti locali la nuova misura da 30 milioni di euro firmata dal gruppo Cassa di risparmio di Cesena, come anticipo pro solvendo dei crediti vantati verso la Pa, senza ulteriori formalità. Nelle Marche, pochi giorni fa, Banca Marche ha ufficializzato una linea di credito di 100 milioni di euro di fondi Bei a favore delle Pmi per progetti di investimento.
Bari, Taranto, Caserta e Potenza, sono le quattro tappe finora compiute da Banco di Napoli per siglare accordi con le Confindustrie locali. Siracusa e Palermo le tappe siciliane di Intesa Sanpaolo. Alla Puglia l'accordo con Banco di Napoli, presentato e ratificato dalle Confindustrie di Bari e di Taranto, ha assicurato 300 milioni; alla Campania ne vengono desinati 800; a Basilicata e Calabria 100 milioni. Alla Sicilia Intesa Sanpaolo assegna altri 300 milioni. Nella sua strategia di vicinanza al territorio UniCredit al Sud (Campania, Puglia, Calabria e Basilicata) ha siglato un "Accordo Sviluppo Basilicata": per l'erogazione di finanziamenti del Fondo di Garanzia Regionale per il circolante delle imprese. Il fondo a disposizione è di 35milioni. L'accordo con la regione Campania (Fondo Jeremie) punta su internazionalizzazione e innovazione del sistema produttivo regionale, grazie a una dote di 85,6 milioni. Infine, è partito il progetto «100 Imprese – Mediterranean Taste», l'iniziativa organizzata da UniCredit col patrocinio del ministero dello Sviluppo economico, delle regioni Campania, della Puglia e della Camera di Commercio di Napoli con l'obiettivo di sostenere il made in Italy all'estero.
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