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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2012 alle ore 08:13.

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ROMA
I sindacati lanciano l'allarme sull'emorragia di posti di lavoro nell'edilizia. Dopo aver quasi triplicato tra il 2008 e il 2010 il ricorso agli ammortizzatori sociali – superando i 100 milioni di ore autorizzate - nei primi 10 mesi del 2011 si è registrato un ulteriore incremento del 4,5%. L'impatto maggiore si è avuto sulla cassa integrazione straordinaria (+126,7%) e in molti casi si sta avvicinando la scadenza dell'indennità.
I numeri che esprimono la situazione di forte disagio del settore evidenziati dai sindacati di categoria collimano con le rilevazioni delle imprese dell'Ance: dall'inizio della crisi sono andati in fumo quasi 300mila posti di lavoro nell'edilizia, quasi 400mila considerando l'intera filiera delle costruzioni. E per il 2012 le previsioni sull'occupazione restano fortemente negative. Lo scorso anno tra gennaio e settembre c'è stato un calo del 6,8% degli operai iscritti in cassa edile, le ore lavorate sono diminuite del 5%, confemando una tendenza negativa che si registra da anni. Nel contempo il numero di imprese iscritte alla cassa edile è diminuito del 5,8%. Complice anche il ritardo medio dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione che si è attestato sui 159 giorni.
In questo scenario ieri si sono mobilitati i sindacati di categoria, Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil per sollecitare un intervento del governo di rilancio del settore delle costruzioni anche in funzione anticiclica, come leva per la crescita. In 30mila hanno partecipato alla manifestazione nazionale, sfilando nel corteo aperto da uno striscione con lo slogan “in piazza per costruire il futuro”, portato dai lavoratori della metro C di Roma – colleghi di Luigi, il giovanissimo lavoratore morto nell'ennesima tragedia sul lavoro–, alla presenza dei leader di Cgil, Cisl e Uil. Per il segretario generale della Fillea-Cgil, Walter Schiavella, il governo deve rendere «effettiva ed esigibile una stretta regolativa, ponendo fine alla devastante corsa al ribasso dei costi che sta distruggendo il settore» delle costruzioni, adottando gli strumenti condivisi da sindacati e imprese: «la qualificazione delle imprese attraverso la patente a punti, il Durc (documento unico di regolarità contributiva, ndr) per congruità, la limitazione degli appalti al massimo ribasso». La trasparenza e la regolarità del mercato sono tra le priorità della piattaforma unitaria, insieme alla richiesta di modifica del sistema pensionistico, per tutelare gli operai che svolgono lavorazioni particolarmente faticose: «Non bisogna dimenticare che esistono categorie di lavori usuranti, come l'edilizia, il marmo e le cave, per le quali bisogna prevedere un'età pensionabile più bassa – ha detto Domenico Pesenti (Filca-Cisl)–. Lavorare in età avanzata costituisce un rischio per lo stesso lavoratore e per chi gli sta accanto». Per i sindacati bisogna rafforzare gli ammortizzatori sociali per estendere le tutele, favorendo l'intreccio con formazione e collocamento al lavoro. Tra le priorità l'inasprimento del contrasto al caporalato, lo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione, l'apertura dei cantieri delle opere finanziate dal Cipe, l'avvio di un piano per il Mezzogiorno per ridurre il deficit infrastrutturale, facendo partire le opere ferroviarie interregionali.
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Sul Sole 24 Ore del Lunedì
L'anticipazione del rapporto Aitec
sulla crisi dell'edilizia
Le costruzioni L'attività
INVESTIMENTI
Nel 2011 gli investimenti sono calati del 5,4% rispetto al 2010. Le stime sul 2012 prevedono un'ulteriore flessione del -4/5%.
Dal 2008 il calo degli investimenti è stato del 24,1%.
I bandi di gara nei lavori pubblici, nei primi nove mesi del 2011, sono diminuiti del 10,3% in numero e del 12,6% in termini reali. Nel periodo 2003/2010 il numero dei bandi è calato del 57,8% del numero dei bandi pubblici.
OCCUPAZIONE
Sono 300mila gli occupati in meno dall'inizio della crisi, e salgono a 400mila se si considera l'intera filiera delle costruzioni, sottolineano stime dei sindacati. Nei primi 9 mesi 2011 si è registrato un calo di imprese iscritte in Cassa edile del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2010, quando il calo era stato del 6,6% rispetto all'anno precedente. Le ore lavorate da operai iscritti: -5% nei primi nove mesi del 2011.
I comparti di base
CEMENTO
La produzione nei primi nove mesi 2011 è calata del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2010. L'occupazione nel 2010 (ultimo dato disponibile): gli addetti erano di poco sotto quota 50mila, con un calo di oltre il 10% rispetto al 2008.
Dal 2006 al 2011 il consumo di cemento è calato del 29,6%: nel 2011 è stato registrato il dato più basso dal 1973.
LATERIZI
Nel 2011 il calo della produzione nel settore laterizi e manufatti cementizi rispetto al 2010 è stato pari al 6,8%, il commissionato è stato inferiore del 28%. Nel periodo dal 2006 al 2011 la produzione cumulata è calata del 43,3%. Per il 2012 le previsioni stimano una ulteriore flessione dell'attività produttiva nell'ordine del 7,8% rispetto al 2011.