Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2012 alle ore 16:40.

My24
(Olycom)(Olycom)

Coca Cola non lascerà il mercato calabrese del succo concentrato di arance. Anzi, quest'anno, aumenterà gli acquisti a livello nazionale, sia in Sicilia che in Calabria». Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, a una conferenza stampa convocata oggi al termine di un incontro con i vertici dell'azienda, leader nel settore delle bibite, ha riferito che da parte dell'impresa «non c'è alcuna volontà di acquistare il succo concentrato di arance in altri posti». Sottolineando che «l'azienda ha confermato al 100% il suo impegno in questa direzione», con l'intenzione inoltre di incrementare gli acquisti di prodotto rispetto allo scorso anno e, in prospettiva, di prevedere accordi di fornitura pluriennali.

Il ministro ha incontrato l'azienda dopo le voci su un presunto passo indietro della società
Catania ha spiegato di avere chiesto un incontro con Coca Cola dopo le notizie trapelate nei giorni scorsi su una presunta interruzione da parte dell'azienda, titolare del marchio Fanta, del suo approvvigionamento di arance per la trasformazione a Rosarno, nella piana di Gioia Tauro. «In Calabria – ha osservato il ministro – c'è una situazione di disagio, con preoccupazioni nella filiera relativamente al collocamento degli agrumi, in particolare di quelli destinati alla trasformazione per produrre succo concentrato».

La Coldiretti ha organizzato una protesta
Un disagio che proprio a Rosarno ha indotto oggi la Coldiretti a organizzare una manifestazione di protesta. All'insegna dello slogan «No all'aranciata che spreme agricoltori, lavoratori e inganna i consumatori», l'organizzazione agricola ha denunciato che le bevande in vendita contengono solo il 12% di vero succo; che le arance sono pagate ai produttori calabresi solo otto centesimi il chilo; che le etichette non contengono le indicazioni della vera origine, permettendo che i concentrati importati da altri paesi, come il Brasile, siano spacciati per made in Italy.

Raccolta in Calabria non in linea con gli standard
Al tavolo del ministero, alla presenza di Salvatore Gabola, direttore generale Affari pubblici per l'Europa di Coca Cola Company, è stata affrontata anche la questione delle condizioni di raccolta degli agrumi in Calabria che, ha riferito il ministro Catania,«non sono in linea con gli standard che dovrebbero essere applicati. Su questo aspetto la Coca Cola mi ha tuttavia assicurato una piena collaborazione per una effettiva ricerca di standard di produzione, raccolta e trasformazione rispettosi di tutte le norme applicabili. A tal fine l'azienda farà degli audit che riguardano i fornitori e nei quali si impegna anche a inserire una verifica sui termini di pagamento».

In arrivo un tavolo per verificare la competitività della filiera
Catania ha anche annunciato che convocherà un tavolo al quale parteciperanno tutti i soggetti coinvolti nel segmento del succo d'arancia. Questo per verificare «come possiamo migliorare la competitività dell'intera filiera e tutelare la remuneratività delle aziende agricole».

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi