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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2012 alle ore 06:48.

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La pietra che bolle, la zeolite, entra nella caldaia a risparmio energetico «anni luce avanti», sostiene Gherardo Magri, amministratore delegato di Vaillant group Italia che per primo ha sperimentato in un sistema di riscaldamento questa pietra che a contatto con l'acqua raggiunge gli 80 gradi. Con un limite, però, che è quello di aver bisogno di case anni luce avanti perché è su abitazioni costruite in classe energetica molto alta che rende al massimo delle aspettative. Che sono un «rendimento fino al 135% superiore alle caldaie che sfruttano la semplice tecnica a condensazione», spiega Magri, un «abbattimento del consumo di gas superiore al 50%» e soprattutto un calo delle emissioni di CO2 altissimo. Prendendo una città come Milano la sola sostituzione con caldaie a condensazione, quindi senza andare a scomodare la zeolite, «permetterebbe di risparmiare 150mila tonnellate all'anno di anidride carbonica, equivalenti a 500mila automobili in meno che ogni giorno girano nelle nostre città, oppure a 103 giorni senza auto», continua Magri. In bolletta il risultato può arrivare fino al 60% di risparmio.
La zeolite arriva nella lotta contro la CO2 come un potente alleato. Potente perché a contatto con l'acqua può raggiungere fino a 80°. La pompa di calore a gas zeolite e acqua zeoTherm sfrutta energia che arriva dai collettori solari termici per il 30%, dal gas per il 20% circa e poi dalla zeolite per il 50%. Ogni caldaia, che richiede uno spazio di almeno 7 metri quadrati, precarica 50 chili di zeolite. Essendo estremamente igroscopica, questa pietra che è stata riprodotta sinteticamente nei laboratori di Vaillant, attrae le molecole d'acqua e le immagazzina nei pori sulla sua superficie. Quando l'acqua viene assorbita, la zeolite genera calore fino a 80°, come si diceva, in un processo termodinamico. Questo calore può essere usato in un sistema di riscaldamento. Portata alla temperatura di 120°, l'acqua può essere espulsa dalla zeolite sotto forma di vapore acqueo e il calore di condensazione risultante, detto di desorbimento, può essere utilizzato.
Il sistema che in Italia potrebbe essere disponibile già da aprile ha il vantaggio di non necessitare di manutenzione perché la zeolite dura fino a 300 anni ed è racchiusa in un contenitore isolato che non viene toccato per i controlli, eseguiti invece sui collettori solari e l'impianto a gas. La potenza termica arriva fino a 10 kW per il riscaldamento e quindi per case in classe energetica superiore, può essere efficace anche su un'abitazione di oltre 150 metri quadrati. Questo primo modello è quindi dedicato ad abitazioni monofamiliari, ma è allo studio un progetto per palazzi. L'efficienza energetica e l'attenzione all'ambiente continua però ad avere un costo elevato: 15mila euro, pannelli solari inclusi.
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