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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2012 alle ore 07:52.

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Lentamente, procede la valorizzazione delle caserme ricadenti nel territorio del Comune di Roma. Il 28 febbraio scorso si è chiusa la gara bandita dal ministero della Difesa per individuare la Sgr che dovrà poi costituire uno o più fondi immobiliari per valorizzare le varie strutture militari (11 caserme romane). La procedura di valutazione delle manifestazioni di interesse si concluderà presumibilmente entro giugno. Fonti tecniche fanno sapere che la risposta del mercato è stata "soddisfacente", segno che la sfida tra società candidate vede in pista vari concorrenti. La Sgr vincitrice del bando avrà l'incarico di gestire la valorizzazione delle varie strutture della difesa e potrà decidere se ricorrere alla costituzione di un fondo immobiliare oppure optare per altre forme di dismissione. Su Roma, tramite questa procedura saranno valorizzate 11 caserme (altre 4 dovranno essere dismesse dall'Agenzia del Demanio). In totale, secondo i calcoli del Campidoglio, l'operazione - a valorizzazione conclusa - complessivamente può valere una cifra compresa tra 1 e 2,4 miliardi. «Un'ipotesi trionfalistica», secondo alcuni tecnici che abbassano la stima ad alcune centinaia di milioni di euro, alludendo alle condizioni di un mercato immobiliare che fatica a marcare il passo di una definitiva ripresa. Qualsiasi sia l'incasso finale, comunque, solo una parte finirà nelle casse del Campidoglio. La parte più consistente dell'introito andrà allo Stato. Intanto, in attesa della conclusione delle selezioni della Sgr, il Campidoglio dovrebbe dettare le linee della valorizzazione urbanistica delle caserme e decidere tecnicamente come trasformare le strutture.
Al momento, però, nessuna delibera è stata approvata. L'incontro del sindaco Alemanno col premier Monti della scorsa settimana dovrebbe aver fatto chiarezza sulle competenze e potrebbe accelerare l'iter.
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