Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 08:07.

My24
L'Aspi parte prima al Nord, a Sud la mobilità più cortaL'Aspi parte prima al Nord, a Sud la mobilità più corta

di Giorgio Pogliotti
I lavoratori del Centro Nord fino a 39 anni di età già dal prossimo anno dovranno fare i conti con la nuova assicurazione sociale per l'impiego (Aspi): se licenziati, nei piani del ministro Fornero, dal 2013 avranno questo nuovo ammortizzatore per un periodo di 12 mesi, una durata analoga a quella prevista per l'attuale indennità di mobilità.

Al Sud l'Aspi debutterà nel 2014, mentre il prossimo anno i trentanovenni avranno ancora l'indennità di mobilità, ma per 18 mesi invece degli attuali 24 mesi. Secondo la tabella consegnata dal ministro Fornero alle parti sociali, la gran parte dei lavoratori nel 2013 continuerà a percepire l'indennità di mobilità, ma per un periodo inferiore rispetto all'attuale: 18 mesi (invece degli attuali 24) per chi ha tra 40 a 49 anni – al Sud si scende da 36 a 30 mesi di copertura – mentre per i cinquantenni si passa da 36 a 30 mesi di copertura (al Sud la durata cala da 48 a 40 mesi).

L'assicurazione sociale, stando a quanto riferito dal ministro ai rappresentanti di imprese e sindacati, si applicherà a tutti i lavoratori dipendenti privati e ai lavoratori pubblici con contratto a termine, sostituirà gli ammortizzatori sociali come l'indennità di mobilità, gli incentivi di mobilità, la disoccupazione per apprendisti, l'una tantum dei cocopro. Verrà confermata, invece, la cassa integrazione ordinaria e la Cig straordinaria ma solo per le ristrutturazioni aziendali. Come requisiti per accedere al sostegno dell'Aspi, nella proposta del ministro Fornero si ipotizzano 2 anni di anzianità assicurativa e almeno 52 settimane lavorate nell'ultimo biennio. L'importo erogato è pari al 70% calcolato come media dell'ultimo biennio fino a 1.250 euro, mentre il 30% si calcola sulla parte eccedente, con un tetto massimo di 1.119 euro. L'indennità viene ridotta del 15% dopo sei mesi e di un ulteriore 15% dopo altri sei. Mentre l'attuale indennità di mobilità per 12 mesi è pari al 100% della Cigs – con i massimali di 892 e 1.073 euro, a seconda della retribuzione di riferimento - e la copertura scende all'80% dal 13° mese. «L'Aspi è più conveniente dell'attuale disoccupazione e meno conveniente dell'indennità di mobilità», sintetizza Giorgio Santini (Cisl). Peraltro, «il calcolo per l'indennità di mobilità si fa sull'ultima retribuzione, aggiunge Fulvio Fammoni (Cgil), mentre con l'Aspi l'importo è calcolato sulla media degli ultimi due anni ed è meno conveniente», a rimetterci è soprattutto «chi ha fatto part-time o ha cambiato lavoro». Un'altra critica del sindacato riguarda la platea che nei piani del ministro sarà coperta dal nuovo ammortizzatore: «È esattamente la stessa di oggi – continua Santini –, la copertura si estende solo agli apprendisti che pagano l'assicurazione, e ai dipendenti a tempo determinato del settore pubblico. Restano fuori i cocopro, che potrebbero essere inclusi con l'innalzamento dei contributi dal 27% al 33% come sollecitiamo da tempo». Per il sindacato siamo ben lontani da quell'ammortizzatore universale annunciato dal ministro: «I cocopro restano senza l'indennità una tantum e sono fuori dal nuovo Aspi – aggiunge Fammoni– che esclude circa 600mila lavoratori monocommittenti, insieme a tutti i precari che fanno due lavori e con i loro contratti non riescono a mettere insieme i periodi per ottenere l'indennità. Rimangono fuori circa un milione di persone, subordinati a tutti gli effetti».

In vista del prossimo round sono due le proposte avanzate dalla Cisl al ministro Fornero: «Chiediamo più gradualità con un allungamento di almeno 2 anni nell'avvio della riforma – spiega Santini –, e proponiamo di confermare il fondo per la mobilità alimentato dallo 0,30% versato dalle imprese, utilizzandolo per evitare di licenziare i lavoratori sessantenni che in virtù delle nuove regole previdenziali non hanno i requisiti pensionistici. Sul modello del fondo bancari, il fondo può essere usato per accompagnare le ristrutturazioni aziendali, o favorire il part-time dei lavoratori anziani».

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi