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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2012 alle ore 12:02.

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A sostegno della loro strategia politica, le megabanche globali mettono in atto anche una sofisticata operazione di disinformazione/propaganda, con l’obiettivo di creare almeno una patina di rispettabilità per i sussidi che ricevono. È a questo punto che le università entrano in scena.

Recentemente, ad un incontro della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), il rappresentante del settore bancario, seduto vicino a me, ha citato un articolo di un eminente professore di finanza dell’Università di Stanford, a sostegno della sua posizione contro una particolare regolamentazione. Il banchiere ha trascurato di menzionare che il professore è stato pagato 50 mila dollari per l’articolo dalla Securities Industry and Financial Markets Association, SIFMA, un gruppo lobbistico. (Il professore, Darrell Duffie, ha divilgato l’entità di tale compenso, e lo ha dato in beneficienza.)

Perché dovremmo prendere sul serio tale lavoro –o più seriamente di altri lavori di consulenza a pagamento a cura, per esempio, di uno studio legale o di qualcun altro che lavora per l’industria?

La risposta probabilmente è che l’Università di Stanford è molto prestigiosa. Come istituzione ha fatto grandi cose. Ed il suo corpo insegnante è uno dei migliori al mondo. Quando un professore scrive un articolo per un gruppo industriale, l’industria beneficia del nome e della reputazione dell’università –che, in un certo senso, noleggia. Naturalmente, all’incontro della CFTC, il banchiere ha messo l’accento su Stanford quando ha citato l’articolo. (Non critico quella particolare università, infatti, altri membri della facoltà, tra cui Anat Admati, sono in prima linea nello spingere verso una riforma sensata.)

Ferguson ritiene che questa forma di consulenza accademica sia generalmente fuori controllo. Sono d’accordo, ma sarà difficile controllarla fin quando le università e le banche troppo grandi per fallire rimangono così intrecciate.

A questo proposito, recentemente sono rimasto deluso nel leggere sul Wall Street Journal un’intervista con Lee Bollinger, Presidente della Columbia University. Bollinger è direttore di classe C della Federal Reserve Bank di New York – nominato dal Board of Governors del Sistema Federale quale rappresentante dell’interesse pubblico.

In quella che sembrava la sua prima intervista o la sua prima dichiarazione pubblica in materia di riforma bancaria (o anche riguardo a questioni finanziarie), ciò che Bollinger ha principalmente sostenuto è che Dimon dovrebbe continuare a far parte del consiglio della Fed di New York. Ha usato un linguaggio sorprendentemente non accademico – affermando che i folliche suggeriscono le dimissioni o la sostituzione di Dimon hanno una falsa visione di come il sistema funziona davvero.

Al momento, ho presentato al Board of Governors una petizione per la rimozione di Dimon dalla sua carica. Circa 37 mila persone hanno sottoscritto la petizione (), e ho buone speranze di potere presto incontrare gli alti funzionari dell’Ufficio di Washington DC per discutere la questione.

L’intervento di Bollinger si può rivelare utile per Dimon; dopotutto, la Columbia University è una delle università più prestigiose del mondo. D’altra parte, potrebbe rivelarsi utile nel far avanzare il dibattito pubblico riguardo alle modalità con cui i banchieri troppo grandi per fallire sostengono le loro tacite sovvenzioni

Ho scritto una confutazione dettagliata della posizione di Bollinger (). Mi auguro che Bollinger, in uno spirito di aperto dialogo accademico, risponda in qualche modo pubblicamente –sia per iscritto o accettando di discutere il problema con me di persona. Abbiamo bisogno di un confronto di alto profilo su come riformare l’insana relazione tra le università e le istituzioni finanziarie globali sovvenzionate, come la as JPMorgan Chase.

Simon Johnson, già responsabile economico del FMI, è co-fondatore di uno dei blog più rinomati sull’economia, , è professore al MIT Sloan, senior fellow del Peterson Institute for International Economics, e co-autore, con James Kwak, di White House Burning: The Founding Fathers, Our National Debt, e Why It Matters to You.
Copyright: Project Syndicate, 2012.www.project-syndicate.org

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