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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2013 alle ore 15:22.

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Cosa è la Resilienza?

Inoltre, è impossibile comprendere o gestire la resilienza di un sistema ad una sola scala. Se ne devono includere almeno tre - la scala centrale ed almeno una superiore ed una inferiore – in quanto le connessioni a scala incrociata determinano con frequenza maggiore una resilienza di sistema a più lungo termine. La maggior parte delle perdite di resilienza costituiscono le conseguenze non intenzionali di un ottimizzazione strettamente focalizzata (come obiettivi di “efficienza”), che non riesce a riconoscere gli effetti di feedback sulla scala centrale che derivano da cambiamenti prodotti da tale ottimizzazione ad un’altra scala.

Non si deve confondere la resilienza con la resistenza al cambiamento. Al contrario, nel tentativo di evitare cambiamenti e turbative un sistema riduce la sua resilienza. Una foresta che non brucia mai alla fine perde le specie in grado di resistere al fuoco. I bambini a cui viene impedito di giocare nella sporcizia crescono con sistema immunitario compromesso. Per costruire e conservare la resilienza è necessario sondarne i confini.

Se è già avvenuto un cambiamento in uno stato “peggiorativo”, oppure esso è inevitabile e sarà irreversibile, l’unica alternativa è la trasformazione in un diverso tipo di sistema - un nuovo modo di vivere (e di guadagnarsi da vivere). La trasformabilità e la resilienza non sono termini opposti. Affinché un sistema rimanga resiliente rispetto ad una certa scala, parti di esso potrebbero doversi trasformare rispetto ad altre scale.

In Australia, per esempio, il bacino del Murray-Darling non puòcontinuare ad essere una regione agricola resiliente se tutte le sue parti continuano a fare quello che fanno ora. Semplicemente non c’è abbastanza acqua. Quindi alcune parti dovranno trasformarsi.

Naturalmente, la necessità di trasformazione per creare o mantenere la resilienza puòanche influenzare la scala più alta: se alcuni paesi e regioni presentano le condizioni per restare (o diventare) sistemi socio-ecologici resilienti ad alto benessere umano, puòessere necessario trasformare il sistema finanziario globale.

La trasformazione richiede sempre la negazione del passato, la creazione di alternative per il cambiamento, ed il sostegno di novità e sperimentazioni. Il sostegno finanziario da livelli superiori (governo) prende troppo spesso la forma di aiuto a non cambiare (il salvataggio di banche “troppo-grandi-per-fallire”, per esempio), piuttosto che aiutare a cambiare.

La resilienza, in breve, consiste in gran parte nell’imparare come cambiare per non subire il cambiamento. La certezza è impossibile. Il punto sta nel costruire sistemi in grado di mettersi al sicuro nel momento in cui falliscono, non nel cercare di costruire sistemi al sicuro dai fallimenti.

Brian Walker, ricercatore presso il Commonwealth Scientific Industrial Research Organization (CSIRO) in Australia e presso lo Stockholm Resilience Center, è Presidente della .
Copyright: Project Syndicate, 2013.

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