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Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2013 alle ore 17:57.

Dato questo, i politici dovrebbero raddoppiare i loro sforzi per ridurre la povertà sostenendo una crescita economica sostenibile ed inclusiva. Essi devono impegnarsi a promuovere una solida gestione agricola, a mantenere un buon funzionamento dei mercati, e ad aumentare gli investimenti in agricoltura. Allo stesso tempo, questi obiettivi, pur esercitando una pressione ragionevole, non devono oscurare la necessità di concentrarsi sui rendimenti – l’aumento dei quali ha rappresentato i tre quarti della crescita della produzione alimentare degli ultimi decenni.
Fortunatamente, le limitazioni potenziali più significative - terra, acqua e nutrienti - non sembrano destinate a vincolare eccessivamente la produzione globale del prossimo futuro. Ma, mentre nessuno di questi fattori scarseggia a livello globale, si possono verificare carenze locali.
Sebbene la terra coltivabile per capita continuerà a diminuire, a livello globale, ne è disponibile più di quanto si pensasse precedentemente. L’esempio di utilizzo del cerrado brasiliano, una volta considerato inutile, è di buon auspicio per le savane africane. Riserve di terra sottoutilizzate esistono anche in altre parti dell’America meridionale, dell’Asia centrale e dell’Europa orientale.
Una sfida più immediata è garantire che le colture ricevano acqua sufficiente, il che richiede la creazione e il mantenimento di sistemi di irrigazione efficienti per stabilizzare le rese e consentire agli agricoltori di produrre una coltura addizionale ogni anno. Cosìcom’è, solo. Mentre il Medio Oriente dovrà affrontare gravi carenze idriche, l’Africa, dove è pronta a realizzarsi la maggior parte della crescita della popolazione, contiene numerose fonti d'acqua non sfruttate.
L’uso dei fertilizzanti è diventato molto più efficiente in anni recenti, una tendenza che continuerà. Le riserve di minerali, come il fosfato, rimarranno abbondanti nei prossimi decenni, e la disponibilità di azoto non è limitata. È già esistente la tecnologia per estrarre sostanze nutritive dai rifiuti, riducendo la dipendenza dalle miniere. Inoltre, i suini ed il pollame sono i processori ideali di “cibo-rifiuto”, e i loro escrementi possono servire di nuovo come nutrienti e fonti di energia, trasformando le catene alimentari future in cicli produttivi interconnessi.
Forse il vincolo più pressante sulla produzione agricola è l’imminente carenza di manodopera, poiché i giovani rurali, che tradizionalmente costituiscono la forza lavoro agricola, vanno ad affollare le città. Dato che i piccoli agricoltori non sono in grado di fornire eccedenze sufficienti, la produzione agricola sarà sempre più aggregata e meccanizzata, aumentando il consumo di combustibili fossili, che dovrà essere compensato con l’introduzione di tecnologie più efficienti.
Naturalmente, la produzione alimentare futura è soggetta a notevole incertezza. La crescita della popolazione potrebbe non rallentare cosìrapidamente come previsto. Il protezionismo minaccia i mercati aperti e la crescita del PIL. E la volatilità dei prezzi, se innescata da condizioni di siccità, o da miopi politiche nazionali, potrebbe scoraggiare gli investimenti in agricoltura e diminuire il potere d'acquisto dei poveri.
Allo stesso modo, rimane poco chiaro se, nei prossimi decenni, il cambiamento climatico sarà una fonte di incertezza circa i rendimenti. Anche se le precipitazioni possono essere influenzate, temperature più elevate potrebbero permettere la produzione agricola nelle regioni più fredde, ed è noto che la CO2 sostiene la crescita delle piante, anche in zone aride.
Inoltre, mentre l’igiene alimentare, la tracciabilità e l’etichettatura sono in via di miglioramento, qualsiasi livello di negligenza quando si tratta di sicurezza alimentare potrebbe avere conseguenze di vasta portata nella catena alimentare globale, complessa ed interconnessa. L’aumento della domanda per i prodotti di origine animale mette in evidenza i rischi microbiologici, con le misure di benessere per gli animali che a volte creano nuovi pericoli. Ad esempio, i recinti aperti per il pollame possono aumentare la diffusione di malattie trasmissibili come l’influenza aviaria.
Nonostante questi rischi, le prospettive per il futuro della sicurezza alimentare sono promettenti. Il nostro cibo è sicuro e le nostre diete sono più varie che mai, i metodi di produzione sono sempre più sostenibile, puliti ed efficienti; e stiamo costantemente migliorando nella protezione della biodiversità.
Eppure, in Europa e negli Stati Uniti, molte persone – tra coloro che hanno beneficiato maggiormente dei progressi agricoli - diffidano di questo progresso, vedendo l’avanzamento scientifico e il libero scambio come una combinazione pericolosa. Nella misura in cui questa percezione impedisce il progresso, essa rappresenta la vera minaccia per la sicurezza alimentare globale.
, docente universitario presso l’Università di Amsterdam, è stata Direttore di Ricerca e Assistente Direttore Generale per l’Agricoltura presso la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite.
Copyright: Project Syndicate, 2013.
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