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Questo articolo è stato pubblicato il 16 agosto 2013 alle ore 18:34.

Alcuni studi dimostrano che la possibilità di usufruire di un aiuto professionale dipende in gran parte dall'incoraggiamento e dall'atteggiamento di chi ci sta accanto. Le persone con forti reti di supporto hanno molte più chance di guarire rispetto a coloro i cui problemi passano inosservati, o vengono ignorati o minimizzati. Alla luce di ciò, sensibilizzare la comunità in cui viviamo all'accettazione del problema, rafforzando al tempo stesso la capacità di riconoscere i segni di un potenziale problema e di prestare aiuto, è fondamentale.

Questa esigenza è particolarmente pressante per chi – genitori, insegnanti, animatori giovanili e allenatori sportivi – vive e lavora a stretto contatto con i giovani. I problemi di salute mentale tendono a manifestarsi precocemente, spesso durante l'adolescenza o all'inizio dell'età adulta, una fase critica dello sviluppo, in cui le persone concludono il proprio percorso scolastico, fanno il primo ingresso nel mondo del lavoro, cominciano relazioni importanti e sviluppano abitudini legate alla salute. Senza un forte sistema di supporto, i disturbi di natura mentale possono interrompere questo sviluppo, danneggiando le prospettive future di coloro che ne sono colpiti.

Malgrado la rapida espansione del nostro corso abbia contribuito a migliorare la situazione in molte comunità, c'è ancora molto da fare. Nel breve termine, tutti i paesi sviluppati dovrebbero porsi come obiettivo una quota di partecipazione pari all'1% della popolazione, come è avvenuto in Australia.

Nel più lungo termine, invece, si dovrebbe puntare a uguagliare il numero dei partecipanti ai corsi di pronto soccorso tradizionali. Negli ultimi tre anni, l'11% della popolazione australiana ha completato un corso di questo tipo, anche perché per alcune categorie di professionisti, come gli assistenti all'infanzia, è diventato un requisito indispensabile. Richiedere a chi svolge professioni "sensibili" – come gli insegnanti di scuola superiore, gli infermieri e gli agenti di polizia – di frequentare un corso di pronto soccorso per la salute mentale aumenterebbe significativamente il livello di partecipazione, allargando così la rete di supporto per chi è alle prese con questi problemi.

Una preparazione di questo tipo assume un'importanza ancora maggiore nel mondo in via di sviluppo, data la limitata disponibilità di professionisti della salute mentale. Un progetto pilota nell'India rurale ha evidenziato che questo approccio risponde efficacemente ai bisogni delle comunità più povere.

Sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo il problema ha una portata troppo vasta per essere demandato esclusivamente ai professionisti del settore. Per questo, sarebbe opportuno che ognuno di noi fosse dotato delle capacità e degli strumenti necessari per proteggere e migliorare la salute mentale propria e di quanti lo circondano.

Traduzione di Federica Frasca

Anthony Jorm, ex presidente dell'Australasian Society for Psychiatric Research, dirige il gruppo di studio sulla salute mentale della popolazione presso la School of Population Health dell'Università di Melbourne.

Copyright: Project Syndicate, 2013.

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