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Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2013 alle ore 22:32.

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(Ap/LaPresse)(Ap/LaPresse)

Il sito HealthCare.gov ora funziona molto meglio. Non bene quanto – per fare un esempio – Amazon.com, ma ricordiamoci che il Governo sta cercando di dare alla gente soldi, nello specifico un'assicurazione sanitaria sovvenzionata, non di vendere qualcosa, perciò non è che tutto debba funzionare da subito come se fosse un'impresa commerciale. Ci sono ancora problemi seri con la parte che non si vede, il trasferimento di informazioni alle compagnie assicurative. Ma il sito non è più una barzelletta: diventerà più funzionale e alla data del 31 marzo, quando finirà il periodo di registrazione, saranno in tantissimi ad aderire.

Per farla breve, la crisi è finita. È finita per il presidente Obama e per i Democratici: è appena cominciata invece per i Repubblicani, che non riusciranno ad abbandonare l'idea che la riforma è uno scandalo criminale e che folle inferocite marceranno impugnando forconi sulla Casa Bianca se solo loro riusciranno a trovare le parole giuste. Le tenteranno tutte: organizzeranno audizioni parlamentari una dietro l'altra, faranno pubblicare editoriali su editoriali ai soliti sospetti. Forse convinceranno 60 Minutes, il celebre programma di informazione della Cbs, a fare un servizio che poi dovrà essere ritrattato. E sì, forse i Repubblicani guadagneranno qualche seggio alle elezioni di metà mandato, anche se sono ancora molto lontane. Ma la riforma sanitaria quasi sicuramente ha superato lo scoglio più grosso.

Realtà inaccettabili
L'altro giorno mi sono intrattenuto con vari altri personaggi liberal più o meno noti al grande pubblico (e sì, in omaggio al luogo comune, bevevamo vino bianco) e la conversazione è caduta sul fenomeno delle lettere di insulti, e più specificamente su quali argomenti generano le reazioni più isteriche. Gli altri hanno citato temi che non rientrano nelle mie competenze, come i diritti riproduttivi. Ma per me gli argomenti che mi attirano offese via mail sono due: la sanità e la politica monetaria.

L'isteria intorno alla riforma sanitaria di Obama è largamente documentata: un recente articolo di Sahil Kapur sul giornale online Talking Points Memo, dedicato al «maccartismo dell'Obamacare» – l'istantanea epurazione di qualsiasi esponente repubblicano che mostri la benché minima disponibilità verso una legge dello Stato – sta ricevendo meritata attenzione.

C'è una cosa che però Kapur non ha messo in evidenza, e che vedo in abbondanza nelle mail che mi arrivano (e in quello che leggo in giro): l'insistenza furibonda sul fatto che qualsiasi cosa assomigli a una garanzia pubblica sulle cure mediche non può funzionare. È una convinzione curiosa, considerando che tutti gli altri Paesi avanzati hanno un sistema del genere e che gli Stati Uniti stessi dispongono di un sistema ad assicuratore unico per gli anziani, che è in vigore da 45 anni e che per tutto questo tempo ha funzionato piuttosto bene. Ma non c'è nulla che fa arrabbiare questa gente come sentir dire che la riforma sanitaria potrebbe funzionare. E andrà ancora peggio per loro. Per due mesi, grazie ai pasticci nella programmazione del sito, le loro illusioni sono sembrare trovare conferma nella realtà. Ora che le cose stanno migliorando, però, possiamo già vedere la rabbia che monta: non è previsto che vada così, perciò non può andare così. Se, come sembra ormai altamente probabile, gli obbiettivi fissati da Obama saranno più o meno raggiunti per il 2015, e i costi rimarranno su livelli ragionevoli, loro non lo accetteranno, diranno con furia che è tutta una bugia.

Come dicevo, l'altro argomento che produce questa rabbiosa negazione della realtà è la politica monetaria. A destra ci sono tantissime persone che sanno, semplicemente perché lo sanno, che la Federal Reserve sta svilendo il valore della moneta e creando inflazione a più non posso. Questa convinzione non sembra sia stata minimamente intaccata da cinque anni di previsioni sbagliate sull'arrivo imminente dell'inflazione. Sia sul fronte della sanità che su quello dell'inflazione, la conclusione ovvia è che c'è un mucchio di gente che trova la realtà – la realtà che lo Stato è capace di offrire una copertura sanitaria, o che la moneta a corso forzoso può essere un utile strumento di gestione dell'economia, invece che la strada verso un disastro socialista – semplicemente inaccettabile. Io penso che in entrambi i casi questa negazione abbia a che fare con il loro desiderio di fondo di considerare i risultati prodotti dal mercato come imperativi morali. Immagino che persone del genere ci siano sempre state. La novità è che oggi, in America, questa gente controlla uno dei due grandi partiti politici.
(Traduzione di Fabio Galimberti)

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