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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2010 alle ore 18:36.
L'ultima modifica è del 14 maggio 2010 alle ore 16:18.
L'oro prosegue la sua corsa. Il contratto future a consegna giugno ha raggiunto, al Comex di New York, il livello di 1.237,30 dollari l'oncia, in rialzo di 17,4 dollari (+1,4%). Nell'intraday è stato raggiunto il picco di 1.445 dollari l'oncia. Si tratta del livello più alto da quando è stato istituito il mercato dei future sul metallo giallo nel 1974. E lo stesso lingotto quotato in euro non si è fatto mettere in un angolo: ha fatto un bel balzo, arrivando a quota 977 .
Una sicurezza contro l'instabilità del sistema finanziario
«L'oro - si legge in una nota che gli analisti di Barclays hanno inviato ai propri clienti - sta beneficiando dei timori sulla stabilità del sistema finanziario, oltre che la fragilità monetaria», soprattutto dell'euro. In tal senso è interessante ricordare che, normalmente, l'oro quotato in euro si apprezza a fronte della debolezza del dollaro. E viceversa. Un'ipotesi questa, a fronte del dollaro in recupero sulla moneta unica e il metallo giallo quotato in euro al rialzo, che attualmente non trova conferma.
Il dollaro sale, il lingotto prezioso anche
E allora cosa sta succedendo? «A ben vedere - tiene a precisare Luca Ramponi, direttore investimenti di Aureo gestione, Sgr di Bcc - è più corretto parlare di "due debolezze" monetarie che si scontrano; con quella della divisa unica che prevale perché possiede un maggiore peso relativo, oltre che una causa più "strutturale". Ciò detto, si va comunque sul metallo giallo per due motivi: in primis, come è stato ampiamente affermato da più parti, perché si cerca un safe-haven contro le turbolenze finanziarie. Costi, quel che costi».
Inflazione sì, inflazione no
E poi? «In secondo luogo perché si teme un ritorno dell'inflazione. L'acquisto di titoli di stato da parte della Bce, oltre al rinnovato attivismo delle altre banche centrali, ha fatto salire i rendimenti dei titoli inflation linked: in questo contesto, si compra oro». Ma pensare ad uno scenario inflazionistico, soprattutto in Europa, in questo momento appare un azzardo...«Può essere - dice Ramponi -. Ma, come sempre succede in simili occasioni, non è rilevante cioè che può realmente accadere ma ciò che il mercato percepisce. Io posso essere d'accordo che l'attuale quotazione del metallo giallo, se giustificata da una strategia anti-inflazionistica, è eccessiva. Tuttavia, quello cui assistiamo è un record dopo l'altro. Vedremo quanto durerà...»