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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2010 alle ore 08:44.
L'ultima modifica è del 14 giugno 2010 alle ore 18:47.
Giornata contrastata sui mercati azionari mondiali. Dopo l'ottima chiusura di Tokyo (+1,8%) e l'accelerazione delle Borse europee con rialzi fino al 2%, Wall Street ha chiuso rallentando a causa del tonfo di British Petroleum (-9,7%): l'indice Dow Jones ha perso lo 0,2% e l'S&P500 lo 0,18 per cento. Si salva il Nasdaq che ha "guadagnato" lo 0,02 %. Le Borse europe hanno chiuso tutte al rialzo. A Milano l'FTSE Mib ha guadagnato il 2,69% e l'FTSE IT All Share l'2,53%%, Francoforte è salita dell'1,28%, Parigi dell'1,98%, e Londra dell' 1,15 per cento.
Fiacca, invece, la Spagna (+0,23%) sulle voci diffuse da un quotidiano tedesco - ma smentite dal paese e dalla Commissione europea - di un imminente ricorso ad aiuti dell'Ue da parte del governo iberico. A Milano brillanti i titoli bancari e assicurativi. Bene Unicredit (+5,14%) e Generali (+3,18%). Bene soprattutto le Fiat (+3,47%) dopo l'accordo firmato venerdì scorso da Cisl e Uil sullo stabilimento di Pomigliano e nonostante il no dei metalmeccanici della Cgil.
Euro in recupero. Moneta unica in forte ascesa (1,226 dollari) sui mercati continentali, grazie al clima di ritrovato interesse per il rischio che indebolisce il dollaro e innesca una serie di ricoperture nella moneta unica, allontanandola dai minimi degli ultimi quattro anni ritoccati di recente. Ma gli analisti avvertono che la ripresa in corso non dovrebbe modificare il trend negativo di medio periodo, essendo questo legato a problemi strutturali dell'Unione monetaria a oggi irrisolti.
«Abbiamo visto sedute positive sui mercati dell'equity nella notte in Asia, un clima favorevole al rischio che spinge le valute a maggior rendimento», osserva Kenneth Broux, market economist del gruppo Lloyds. «Fondamentalmente, niente è cambiato per l'euro». Il raggiungimento di quota 1,2150, dicono alcuni trader, ha dato il via a ordini automatici di acquisto di euro da parte degli hedge fund. Dopo aver superato quota 1,22 sulle piazze asiatiche, la moneta unica è scesa a Londra sotto i massimi e guadagna circa lo 0,35% nei confronti del dollaro, mentre cede qualcosa nei confronti della sterlina.
Intanto, la Banca centrale europea fa sapere che non ha in programma di contrastare gli ultimi movimenti dell'euro. Lo ha affermato oggi, lunedì, Ewald Nowotny, membro del Consiglio direttivo. «I trend non sono affatto un problema», ha detto Nowotny in conferenza stampa a Vienna, rispondendo a una domanda sulla volatilità dell'euro, che ha perso circa il 17% in sei mesi e il 6,5% in tre mesi, prima di ricominciare a salire negli ultimi giorni. «Naturalmente noi della Bce abbiamo sempre affermato di essere contrari a movimenti improvvisi e violenti, cioè movimenti non spiegabili dai fondamentali economici», ha poi elaborato il banchiere. «Ma non si deve esagerare. Non siamo contenti se capita, ma non vediamo ragione di introdurre misure speciali».