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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2010 alle ore 08:51.
NEW YORK - Allarme America? Possibile che dopo aver colpito l'Europa, la speculazione passi già all'attacco della Costa Atlantica occidentale? Il coro si divide. Molto meglio in America che in Europa dice la maggioranza. In America inoltre c'è già una ripresa in corso. Ma i pessimisti in queste ultime ore hanno guadagnato terreno e l'andamento di borsa di questa settimana che si apre, potrebbe diventare la cartina di tornasole per capire se ci prepariamo a una stabilizzazione di medio termine o se il rischio di una correzione prolungata continua. Gli elementi che indeboliscono l'America sono quattro.
Il primo, di medio lungo termine à il forte disavanzo pubblico, pari ad oltre il 10% del Pil del Paese. E' difficile capire come Barack Obama potrà mettere a punto un piano di rientro disavanzo e di austerity proprio quando comincerà a preparasi per correre per il suo secondo mandato. Ma la questione riguarda una debolezza generalizzata dell'economia, incluse le difficoltà a ricostituire una solida forza lavoro. A questo si aggiunga la caduta recente delle vendite al dettaglio dell'1,2%, al ribasso a sorpresa la settimana.
Il secondo pericolo riguarda le incertezze più a breve termine del mercato dei MUNI, delle "municipals", le muncipalità americane; il terzo la prudenza con cui le banche hanno tirato in barca i remi dei prestiti, il quarto l'incertezza in borsa.
Proprio per borsa ci si prepara a una settimana chiave: se il mercato dovesse dare segnali immediati di stabilizzazione forse potremmo considerare la correzione delle settimane passate chiusa. Ed è questa la speranza degli operatori. Un'analisi del Wall Street Journal tuttavia dà un resconto più teso e alquanto eccezionale: una perdita dei valori di borsa così marcata come quella che abbiamo visto nelle ultime settimane infatti è la seconda più forte negli ultimi 80 anni.
La prima resta la perdita del 13,6% che l'indice Dow Jones ha subito in appena 31 giorni, subito dopo l'invasione della Corea del nord della Corea del Sud, aprendo di fatto la Guerra di Corea che coinvolse direttamente l'America. Ma il "nostro" periodo è buon secondo: in 42 giorni, a partire da aprile, la caduta dei valori è stata del 12,4%. E il rischio è quello di ripetere la performance del 1981, quando il Dow continuò a perdere per 151 giorni di Orso profondo con una diminuzione del 19,1%. Lo dicono lo scenario di continua tensione, il problema europeo lungi dall'essere stato risolto in modo stabile e l'America priva di quella leadership economica d'altri che in termini di ripresa.