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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2010 alle ore 16:49.
I bond greci si impennano oltre il 9%. Il taglio di rating da parte di Moody's, che ha collocato i titoli del debito ellenico tra i bond spazzatura, ha impattato sulle quotazioni dei bond dei paesi periferici innalzando lo spread (il differenziale) rispetto al corrispettivo Bund tedesco, considerato il titolo più affidabile dell'Eurozona. Il rialzo più consistente – appunto – si è visto sui titoli greci che sono lievitati, nel confronto con lunedì, di 69 punti base (scadenza a 5 anni che viaggia su un rendimento del 9,6%) e di 56 punti (scadenza a 10 anni, rendimento 8,99%).
Piigs. È stata una giornata contrastata anche per i titoli emessi dai Piigs (acronomico utilizzato da alcuni economisti per definire Portogallo, Irlanda, Italia, Spagna e Grecia, ovvero i paesi con il debito sovrano più sotto pressione fra quelli dell'Eurozona). In prima battuta il rendimento del BTp (Buono del Tesoro poliennale) a 10 anni è aumentato: lo spread con il Bund tedesco di pari durata ha fatto segnare uno scatto di 7 punti base aggiornando la differenza di rendimento a 150 punti base. Anche i titoli spagnoli hanno fatto segnare un'escursione oltre i 220 punti. Mentre lo spread fra l'Oat francese a 10 anni e il Bund ha toccato un picco oltre i 50 punti base.
Gli spread tra i titoli decennali. Il quadro però è migliorato nel corso della giornata grazie al buon andamento delle aste di titoli di Stato spagnoli e irlandesi da cui i mercati hanno tratto l'indicazione che c'è ancora domanda per i bond periferici. Gli spread, tuttavia, restano considerevoli. Rispetto al Bund tedesco a 10 anni, i titoli greci quotano con un divario di 635 punti base, seguono gli irlandesi (288 punti di spread, rendimento complessivo lordo del 5,53%) i portoghesi (spread 275, rendimento 5,39%), gli spagnoli (spread 213, rendimento 4,77%), i BTp italiani (spread 143, rendimento 4,07%) e gli Oat francesi (spread 45, rendimento 3,09%).
Asta in Spagna. Nel dettaglio, la Spagna ha collocato oggi, martedì, in asta titoli a 12 e 18 mesi per un ammontare complessivo di 5,167 miliardi di euro con un rendimento in netto rialzo rispetto a quello dell'asta del mese scorso (da 1,59% a 2,23%). In aumento anche le richieste. Il bid-to-cover ratio – ovvero il rapporto tra l'importo tra domanda e offerta - è salito a 1,5 rispetto al valore di 1,26 segnato a maggio.