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In Cina è tutto pronto per l'Ipo più grande della storia, quella della banca fondata da Mao

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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2010 alle ore 20:03.

Fervono i preparativi per quella che si profila come l'Offerta pubblica di vendita più ricca della storia. L'Agricoltural Bank – l'istituto di credito fondato negli anni '50 da Mao Zedong e oggi terzo del paese con 350 milioni di clienti – ha annunciato infatti che punta a raccogliere 23,2 miliardi di dollari dal collocamento del 15% del capitale, battendo così il precedente primato che fu iscritto nel guinness dei faldoni della finanza nel 2006 quando un'altra banca cinese, la Industrial and commercial bank of China (Icbc), rastrellò dal mercato 22 miliardi di dollari.

Sono bastati alcuni nuovi dettagli forniti dall'istituto – che ha indicato il range delle forchette di prezzo sia per il mercato di Hong Kong che per Shanghai dove le azioni verranno scambiate dalla metà di luglio – per fomentare la curiosità tra i risparmiatori cinesi che hanno fatto la fila oggi dinanzi a molte filiali della banca ad Hong Kong per chiedere informazioni e raccattare prospetti informativi. A conferma del crescente interesse verso l'Ipo, sulla quale il governo di Pechino sta investendo con una massiccia campagna di marketing, arrivano le spiegazioni di alcuni analisti secondo cui i ribassi accusati negli ultimi giorni dal listino di Shanghai – scivolato ai minimi degli ultimi 14 mesi – sarebbero anche dovuti al fatto che molti investitori starebbero recuperando fondi per partecipare all'Ipo.

I numeri dell'Ipo. Tra i nuovi dettagli, l'istituto pubblico ha reso noto che intende raccogliere 13,1 miliardi di dollari dall'Ipo (Initial public offering) di Hong Kong e 10,1 miliardi di dollari da quella di Shanghai. Il prezzo finale dell'Ipo verrà fissato il prossimo 7 luglio e il debutto a Shanghai avverrà il 15 luglio, seguito il giorno successivo da quello ad Hong Kong. Finora le stime sull'Ipo di AgBank hanno oscillato tra i 19 e i 30 miliardi di dollari e le turbolenze dei mercati non permettono ancora di capire se il nuovo record verrà raggiunto o meno. Per sciogliere l'algoritmo bisognerà aspettare appunto il 7 luglio quando verrà fissato il prezzo finale nell'ambito di una forchetta fissata, per la quotazione a Shanghai, in un range in dollari Usa tra 0,371 e 0,394, contro la forchetta tra 0,37 e 0,45 dollari per il range di Hong Kong. L'offerta di Shanghai è composta da un massimo di 22,2 miliardi di azioni, mentre l'emissione per Hong Kong è di 25,4 milioni.

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Tags Correlati: Agricoltural Bank | Asia | Industrial and commercial bank of China | Ipo | Mao Zedong | Ping An | Shenzen | Standard Chartered | United Overseas Bank | Yu Wei

 

Le previsioni. Le indiscrezioni di fonti vicine al dossier - che parlano di una domanda 16 volte l'offerta AgBank nel pre-marketing di Shanghai - testimoniano di un interesse marcato anche nella terraferma cinese, mentre a Hong Kong l'Ipo sarebbe stata ampiamente coperta dagli istituzionali a prezzi nella parte medio-bassa della forchetta. Il mercato di Shanghai, popolato di investitori locali più speculativi, è, secondo gli analisti, meno attratto dalla Ipo rispetto a quello di Hong Kong, dove "gli investitori sono globali e più orientati al lungo termine, quindi interessati a banche come AgBank che valgono da proxy dell'intera economia cinese" secondo Yu Wei, analista di Guoyuan Securities.

Le prenotazioni. Intanto alcuni investitori istituzionali hanno già reso manifesto il proprio interesse. Gli investitori strategici che hanno garantito l'acquisto di grossi pacchetti di azioni sono 11, inclusi i fondi sovrani di Qatar e Kuwait e la United Overseas Bank, che si sono prenotati per 5,45 miliardi di dollari, quasi il 50% dell'offerta a Hong Kong. Il fondo sovrano del Qatar assorbirà al collocamento 2,8 miliardi di dollari di azioni mentre quello del fondo sovrano del Kuwait investirà 800 milioni di dollari. Oggi, mercoledì, intanto, è uscita allo scoperto anche Standard Chartered, la banca britannica più vicina all'Asia, da cui ottiene circa 4/5 dei suoi utili: ha confermato che investirà 500 milioni di dollari nel contesto della Ipo a Hong Kong di AgBank, decisione che fa seguito a una intesa di partnership industriale decisa di recente. Considerando che AgBank dovrebbe capitalizzare circa 150 miliardi di dollari, la quota Standard Chartered sarà vicina allo 0,3% di capitale.

La storia della banca. Fondata da Mao negli anni '50 per sostenere l'economia rurale, l'Agricultural Bank of China è l'ultima delle quattro grandi banche pubbliche ad essere semi-privatizzata ed è sempre stata considerata la meno efficiente. Alcuni investitori sono perplessi per l'alta percentuale di «bad loan» (crediti pendenti) della banca, che comunque sono diminuiti dal 4,32% del 2008 al 2,91 del 2009. Sempre nel 2009, la banca ha annunciato un profitto di 65 miliardi di yuan (circa 9,6 miliardi di dollari). Secondo gli ottimisti, l'istituto – che ha 24mila filiali e impiega oltre 441mila persone – ha però fatto grandi sforzi per migliorare la qualità dei suoi asset e avrebbe un potenziale di crescita superiore a quello degli altri principali gruppi bancari. Secondo le indiscrezioni, il governo cinese avrebbe dichiarato ai banchieri che curano l'operazione che desidera un successo di immagine per l'Ipo e che quindi vorrebbe un immediato balzo dei titoli di almeno il 10% nel primo giorno di contrattazioni.

Altre manovre nel credito asiatico. L'Ipo di AgBank non è l'unica manovra in corso nel mondo della finanza cinese. Il gruppo assicurativo cinese Ping An, il secondo gruppo del settore al mondo con una capitalizzazione di 56,6 miliardi di dollari, ha ottenuto l'ok dalle autorità per l'acquisto del 30% di Shenzen bank. Con questa operazione Ping An punta a rafforzare la propria piattaforma bancaria. L'istituto cinese è stato valutato in 8 miliardi di dollari. Quanto una banca italiana di medie dimensioni. Sembrano briciole in raffronto ai 150 della AgBank.

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