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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2010 alle ore 08:44.
Intel ha registrato un incremento del fatturato del 34% nel secondo trimestre e ha diffuso una previsione ottimistica sulle vendite, legata all'aumento della domanda di chip per computer. La «forte domanda dai clienti aziendali per i nostri microprocessori più avanzati - ha detto l'amministratore delegato Paul Otellini - ha aiutato Intel a raggiungere il miglior risultato trimestrale nei 42 anni di storia dell'azienda».
L'azienda ha registrato un utile di 2,89 miliardi di dollari, 51 centesimi per azione, contro una perdita dello scorso anno di 398 milioni di dollari, -7 centesimi per azione (che includeva una multa dell'Antitrust europeo di 1,45 miliardi di dollari).
Il fatturato è stato di 10,77 miliardi di dollari, in crescita rispetto agli 8,02 miliardi dello scorso anno. A sua volta, il margine lordo è cresciuto a un livello record del 67% dal 50,8%, al di sopra delle aspettative della società. Un livello che Intel conta di mantenere anche nel terzo trimestre mentre la percentuale sull'anno si attesterebbe al 66 per cento. Già ad aprile la società aveva presentato conti brillanti (con l'utile quadruplicato)
La notizia ha spinto i titoli del comparto hi-tech e in particolare sui gruppi dei semiconduttori alla Borsa di Tokyo: Samsung Electronics è salita del 2,6%, Hynix Semiconductor del 2,6% e Advantest del 5,9%. Rialzi che hanno consentito all'indice Nikkei dei 225 titoli guida di chiudere con un progresso del 2,71%.