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Finanza e Mercati Azioni

Borse europee contrastate. Wall Street chiude in rosso una seduta volatile

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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2010 alle ore 11:53.

Domina la volatilità. I mercati si sono trovati in una situazione dove un dato, in positivo o in negativo, ha fatto cambiare la direzione agli indici. Così, dopo la pubblicazione della crescita del Pil tedesco nel II trimestre (+2,2% congiunturale), la fiducia aveva contagiato gli investitori. Poi, però, è uscito il dato flash sul Prodotto interno lordo di Eurolandia (+1% tra aprile e giugno 2010). Risultato: tutti gli indici hanno girato verso il basso.

Storia finita? Macché: dopo la virata verso l'alto di Wall Street, hanno di nuovo rialzato un po' la testa. Poi, hanno chiuso contrastati. Parigi ha perso lo 0,2% e Francoforte lo 0,4 per cento. Londra, invece, è salita dello 0,2 per cento. A Piazza Affari, il Ftse Mib ha ceduto lo 0,3% mentre il Ftse All Share lasciato sul parterre lo 0,1 per cento. E anche Wall Street ha chiuso in calo: il Dow Jones ha perso lo 0,16%, il Nasdaq è arretrato dello 0,77% mentre lo S&P 500 ha ceduto lo 0,39 per cento.

Tra i comparti, interesse degli investitori per quello automobilistico sulla scia dei risultati di ieri di General motors. Anche Fiat( +0,48%), nel classico effetto domino, si è avvantaggia del "mood" positivo legato ai numeri dell prima tra le sorelle di Detroit. Tra le le blue chip in calo: Unipol,Unicredit, Intesa Sanpaolo, Davide Campari e Lottomatica.

L'economia tra dati positivi e negativi
Gli operatori, al di là dei singoli casi aziendali, sono tornati a guardare con apprensione le prospettive dell'economia. E su questo fronte è stata una messe di dati contrastanti. Alla voce "elementi negativi" si possono elencare: i dati di Cisco System che ieri ha chiuso con un tonfo del 10 per cento, schiacciando tutto il comparto hi-tech. Il gruppo guidato da John Chambers è uno degli ultimi a pubblicare i dati trimestrali, ricomprendendo anche il mese di luglio. Quindi, stante la natura internazionale del suo business, permette di avere una fotografia aggiornata anche della congiuntura. Ebbene, Chamber ha confermato un'economia "che appare molto incerta"; le vendite al dettaglio in luglio che sono sì salite per la prima volta in tre mesi (+0,4%), ma il modesto aumento è stato determinato da una crescita della domanda di auto e benzina, mentre si è attestata in ribasso per la stragrande maggioranza degli altri beni. L'inflazione dal canto suo, sempre a luglio, ha mostrato un incremento congiunturale dello 0,3 per cento

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Alla voce" elementi positivi" invece si iscrivono: la fiducia dei consumatori che è tornata a crescere, il dato di metà mese si è attestato in aumento a 69,6 punti, dai 67,8 punti di luglio e poco meno dei 69,8 punti attesi dagli analisti; le scorte di magazzino Usa che sono aumentate in giugno dello 0,3% congiunturale, alla quota destagionalizzata di 1,36 miliardi di dollari.

Tensione sulle banche
Durante la giornata ha comunque pesato il ritorno dei timori sul settore bancario per la sua esposione ai debiti sovrani dei paesi del Vecchio continente. Ieri c'è stato molto nervosismo per i risultati delle aste dei titoli di stato irlandesi. Quella sui bond a 6 mesi ha sì registrato una forte domanda, pari a 3,6 volte l'importo offerto (500 milioni), ma il rendimento è salito al 2,45 per cento. Gli stessi titoli erano stati collocati nell'asta del 22 luglio con un rendimento dell' 1,36 per cento. Anche per i titoli con scadenza a 8 mesi si è registrato una domanda sostenuta, pari 3,1 volte l'importo offerto (500 milioni), ma rendimento in volo al 2,81% da 1,80% della precedente asta del 22 di luglio.

L'Asia chiude bene
Non hanno, evidentemente, troppo influenzato le chiusure piuttosto positive delle principali Borse di Asia e Pacifico. A Tokyo, il Nikkei 225 ha chiuso la seduta in crescita dello 0,44 per cento. Ordini di acquisto per il produttore di pneumatici Bridgestone (+2,28%) insieme agli automobilistici Nissan (+1,1%) e Suzuki (+0,47%). Invariata Toyota. Bene in campo elettronico Panasonic (+1,97%), Sony (+1,91%) e Olympus (+1,32%).

Difficoltà tra i bancari per le giapponesi Mizhuo (-2,7%) e Shinsei (-2,56%), insieme a Bank of Easty Asia (-2,38%) e Bank of Communications (-0,35%) a Hong Kong, mentre a Shanghai, ancora in fase di contrattazioni, corrono gli immobiliari Beijing Capital Development (+2,61%) e Poly Real Estate (+2,07%).



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