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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2010 alle ore 21:44.
Le regole di Basilea 3 rischiano di rendere più complicata la ripresa. Lo dice il nuovo presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, intervenuto al meeting di Rimini, nel corso del quale ha annunciato la volontà dell'Associazione bancaria italiana di mettersi, a partire da settembre, intorno a un tavolo con le imprese e «parlare di cosa serve per accelerare la crescita».
Secondo Mussari, che ricopre anche la carica di presidente del Monte dei Paschi di Siena, la dura crisi è stata una discesa ripida e la moratoria per imprese e famiglie è stata «un paracadute che ha frenato la discesa». La crisi é alle spalle dopo la ripida discesa.«Oggi abbiamo un problema inverso, la salita, la ripresa». In questo senso Basilea 3 è «un provvedimento, per quanto mirabile e indispensabile, che rende più complicata la salita e i rapporti tra banca e impresa» e «non ha i tempi giusti».
Secondo Mussari «il tema vero é che gli interessi tra banche e imprese sono sostanzialmente allineati; quello che qualcuno oggi scrive su patrimonio e funzionamento delle banche avrà un riflesso immediato su famiglie e imprese. Questo é importante, serve un lavoro comune».
Il numero uno del Monte dei Paschi di Siena ha spiegato come banche e imprese debbano «ragionare sul sistema di garanzie che ci sono e ci possono essere. Ci sono imprese - ha aggiunto - che hanno bisogno di nuovo credito per riprendere la salita. Bisogna ragionare in termini di strumenti esistenti e di strumenti nuovi».
Per questo motivo «da settembre dobbiamo ragionare con le imprese di come accelerare la salita. Cosa abbiamo ereditato dalla crisi? Bilanci più brutti e conti peggiori, quindi credito più difficile e più costoso. Bisogna trovare la soluzione più giusta per rendere il credito equilibratamente più facile e meno costoso».
Il presidente dell'Abi ha poi rivendicato il ruolo del sistema bancario italiano durante la crisi che ha certificato la solidità del nostro sistema. «La crisi ci lascia un vantaggio, a noi e al Canada, non è accettabile che siano penalizzati i sistemi che hanno meglio resistito alla crisi. Quello che noi abbiamo chiesto è di valorizzare le specificità degli asset delle banche italiane che hanno resistito di più alla crisi, non possono - ha concluso - essere considerate come lo sono attualmente».