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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 14:13.
Per il Wall Street Journal, le regole di Basilea III sono “un’altra spina” nel fianco delle banche europee. Mentre i dubbi sul rigore degli stress test condotti in Europa hanno messo in ansia gli investitori, buttando giù l’euro e le Borse, in Svizzera il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria si muove verso un accordo che rafforza i requisiti di capitale e preoccupa molti istituti finanziari.
“Nuovo accordo bancario globale prende di mira le riserve”, ha titolato stamane il Wsj in apertura del suo sito web. Le autorità di vigilanza globali – spiega il quotidiano statunitense - sembrano orientate a chiedere riserve più ampie, che pensano possano prevenire future crisi finanziarie.
L’accordo sui requisiti di capitale delle maggiori banche mondiali, che potrebbe essere raggiunto già questo week-end, “potrebbe costringere le istituzioni finanziarie ad avere cuscinetti più ampi di quanto previsto poche settimane fa”, scrive Damian Paletta sul Wsj. In un altro articolo sulle reazioni dei mercati alle rinnovate paure sul debito sovrano di alcuni paesi europei, il quotidiano fa notare che, secondo l’associazione federale delle banche tedesche, per rispettare le nuove e più stringenti regole di Basilea III, i dieci maggiori istituti tedeschi avrebbero bisogno di nuovi capitali per 105 miliardi di euro. Una vera e propria “spina” per le banche europee. Ma non solo.
Secondo il Wall Street Journal, un accordo avrebbe “un impatto diretto” sulle principali compagnie finanziarie mondiali, comprese Barclays, Deutsche Bank, Hsbc Holdings, J.P. Morgan Chase e Bank of America. Oltre a standard più stringenti, osserva Paletta, “queste e altre compagnie potrebbero affrontare nuovi limiti sulla loro capacità di pagare dividendi agli azionisti”.
Molti banchieri – afferma il Wsj - si aspettavano che le nuove regole chiedessero di avere cuscinetti solo un po’ più ampi per pararsi da perdite future. Ma le autorità chiedono riserve più ampie e “di migliore qualità” per prevenire crisi e riportare fiducia nel sistema bancario globale. “Le banche hanno avvertito che questi limiti potrebbero limitare la crescita economica indebolendo la loro capacità di fare prestiti”. Molti pensavano che le loro argomentazioni facessero presa, ma i nuovi limiti appaiono “più rigidi” di quanto ci si aspettava negli ultimi giorni, continua il Wsj, sottolineando comunque che i colloqui restano “fluidi”.