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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2010 alle ore 18:39.
Con una nota il Cebs risponde alle critiche avanzate dal Wall Street Journal sui criteri adottati per gli stress test condotti a luglio su 91 banche europee. Secondo il Committee of european banking supervisors, dai risultati è emersa una visione significativa e coerente delle esposizioni al debito sovrano. «Le comunicazioni individuali delle esposizioni sovrane sono state una componente essenziale dell'esercizio e un grosso miglioramento in termini di trasparenza», si legge in una nota del Cebs. Secondo il Wall Street Journal, invece, l'analisi non avrebbe catturato in maniera accurata l'esposizione al debito sovrano di tutti gli istituti sotto esame.
Il quotidiano finanziario americano ha avanzato inoltre dubbi sul rigore e la trasparenza dei test, in particolare sulle comunicazioni fornite da alcune banche sull'esposizione ai titoli di Stato. A giudizio del quotidiano, alcune banche avrebbero sottovalutato gli investimenti in debito governativo potenzialmente rischioso durante i test, ipotesi che ieri, martedì, ha penalizzato i mercati azionari europei e l'euro.
Per il Cebs, invece, I test, prevalentemente focalizzati su shock derivanti da credito e rischi di mercato, inclusi i titoli di Stato compiuti, sono stati «rigorosi, trasparenti e senza precedenti».
Il Cebs ha ricordato di aver lavorato con le autorità nazionali per armonizzare le comunicazioni e fornire una visione significativa e coerente delle esposizioni delle banche al debito sovrano. L'organismo ha inoltre specificato che le esposizioni lorde delle banche al debito sovrano sono quelle che risultano dai bilanci, al netto delle svalutazioni, ma al lordo di collateral e operazioni di copertura.
Le altre critiche. Gli stress test, che hanno difatti portato alla bocciatura di sette banche europee su 91, non hanno convinto anche altri operatori che nei giorni successivi al 23 luglio (data di pubblicazione degli stress test) hanno pubblicato stress test alternativi applicando criteri differenti. Tra questi, anche un'analisi condotta da Breakingviews Reuters, non superata da 23 istituti su 91.