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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2010 alle ore 17:30.
Gli asset sofferenti detenuti dalle banche spagnole hanno superato la soglia di 100 miliardi di euro in luglio. Lo rivelano i dati pubblicati oggi dalla Banca di Spagna nello stesso giorno in cui l'agenzia di rating Fitch ha tagliato il rating di due regioni della Spagna, Andalusia e Catalogna, per il peggioramento delle condizioni del debito lasciando la porta aperta a ulteriori downgrade. Seconda la Banca di Spagna a causa del rallentamento dell'economia, l'ammontare dei crediti inesigibili degli istituti spagnoli è salito a luglio di 1,57 miliardi di euro al totale di 100,475 miliardi di euro, pari al 5,47% del totale dei crediti (in giugno il tasso era al 5,35%). Si tratta del livello più alto mai registrato dal marzo del 1996.
Rating giù. Fitch ha tagliato il rating sul credito di due regioni della Spagna, Andalusia e Catalogna, per il peggioramento delle condizioni del debito e lascia la porta aperta a ulteriori downgrade. L'agenzia di rating ha abbassato il giudizio sul merito di credito dell'Andalusia ad "AA-" da "AA" e quello della Catalogna ad "A" da "A+". Per entrambe le regioni - si legge nel rapporto di Fitch - le prospettive sono negative.
Debito pubblico record. Anche sul fronte dell'indebitamento del paese non giungono buone notizie. Il debito pubblico spagnolo ha toccato nel secondo semestre del 2010 i 598,7 miliardi di euro, pari al 56,6% del Pil (Prodotto interno lordo), il livello più alto da settembre 2001, secondo i dati resi pubblici oggi dalla Banca centrale. Il debito pubblico spagnolo, il cui aumento era stato previsto dal governo del premier socialista Josè Luis Zapatero, secondo il quale arriverà al 74,3% del Pil nel 2012 prima di riprendere a calare, rimane però sempre al di sotto della media Ue, al 60%. Nel secondo semestre del 2008, il debito delle amministrazioni pubbliche spagnole, trainato dagli anni del boom economico del paese, era sceso al 35,3%, il livello più basso del decennio.