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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2010 alle ore 11:33.
I ribaltoni al vertice delle banche non sono esclusiva di UniCredit. Soprattutto in Gran Bretagna da alcune settimane é partita la stagione dei cambiamenti dei capi azienda. A inizio settembre è stato annunciato l'arrivo di Bob Diamond al posto John Varley alla guida di Barclays. Mentre oggi è stata la volta di Hsbc, la più grande al mondo con una capitalizzazione superiore ai 140 miliardi di euro. Secondo quanto scrive oggi il Financial Times l'amministratore delegato, Michael Geoghegan, è destinato lasciare la carica entro fine anno e verrà sostituito da Stuart Gulliver che ricopre la carica di responsabile dell'investment banking. E cambierà anche il presidente. L'attuale chairman Stephen Green ha, infatti, già annunciato le sue dimissioni per andare a ricoprire un incarico di governo dal prossimo gennaio. Al suo posto arriverà Stuart Flint.
E sarebbe stata proprio questa decisione a determinare la probabile uscita di Geoghegan che, secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano finanziario londinese, avrebbe minacciato le dimissioni se non fosse stato nominato chairman al posto dell'uscente Green. Geoghegan avrebbe fiutato che il cda intendeva scaricarlo e aveva chiesto il posto di presidente.
Il 2010 sarà ricordato come uno dei più intensi dal punto di vista dei ribaltoni ai vertici delle grandi major. Tra i più eclatanti quello di Marc Hurd da Hp (a seguito di uno scandalo sessuale) e di Tony Hayward, ex ad di British Petroleum, costretto a lasciare dopo l'esplosione di una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico che ha comportato perdite miilardarie per la compagnia britannica.