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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2010 alle ore 18:37.
Il dividendo Enel sull'esercizio 2010 potrebbe salire verso 0,27 euro per azione, dai 25 centesimi distribuiti per il 2009, a fronte di un utile ordinario che si attesterà ben oltre le previsioni del piano industriale. Rispetto alla quotazione di oggi in Borsa (3,86 euro il prezzo di riferimento), si tratta di un rendimento prossimo al 7 per cento. L'indicazione, che risulta da una media tra un minimo di 0,25 e un massimo stimato di 0,29 euro, emerge da un consensus raccolto da Radiocor tra oltre 25 istituti di credito. La politica dei dividendi del gruppo elettrico prevede un payout pari al 60% dell'utile netto consolidato ordinario, ovvero il risultato riconducibile alla sola gestione caratteristica.
Nel 2009 l'utile ordinario era stato pari a 4 miliardi: a fine 2010, secondo le stime raccolte, potrebbe attestarsi intorno ai 4,3 miliardi, a fronte dei 4 miliardi previsti nel piano industriale presentato a marzo a Londra (all'approvazione della semestrale, nel luglio scorso, l'amministratore delegato Fulvio Conti aveva stimato per fine anno un ebitda "più vicino ai 17 miliardi che ai 16 miliardi previsti nel piano). Oggi il consiglio di amministrazione della società ha deliberato la distribuzione (dal 25 novembre) di un acconto sul dividendo 2010 pari a 0,10 euro per azione, in linea con il 2009: «Come da tradizione la società tende a confermare l'acconto anno su anno, per poi calibrare il saldo in base all'andamento del secondo semestre», spiega un analista.
«Enel è piuttosto attraente in termini di investimenti, l'acconto sul dividendo é completamente in linea con le nostre stime», si legge in un report del Santander, che prevede il pagamento, a giugno, di un saldo pari a 0,16 euro.