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Finanza e Mercati In primo piano

Wall Street chiude in rialzo. Dow Jones sopra quota 11mila, top da crisi greca

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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2010 alle ore 08:34.

Chiusura in rialzo per Wall Street. Il Dow Jones ha fatto segnare un +0,51%, superando gli 11.000 punti per la prima volta negli ultimi cinque mesi. Il Nasdaq è salito dello 0,77%. L'avvio delle contrattazioni era stato incerto a causa di alcuni importanti dati riguardanti l'economia americana. Da un lato, infatti, ha pesato la notizia della perdita di 95mila posti di lavoro a settembre, nettamente peggiore delle attese. Inoltre sempre a settembre la dinamica del settore privato si è rivelata più debole delle attese, le imprese a stelle strisce hanno creato 64.000 posti, il minimo dal giugno scorso. A far da contraltare si sono susseguite però le voci di un rapido intervento di stimolo all'economia della Federal Reserve dopo quello annunciato oggi in Giappone.

I listini europei hanno invece chiuso contrastati. Il Dax di Francoforte ha guadagnato lo 0,25% mentre il Cac40 di Parigi ha perso lo 0,19%, come Londra dove il Ftse 100 si è fermato a -0,08%.

A Milano il Ftse All Share è salito dello 0,27% e il FTSE Mibdello 0,28%. In rally Fondiaria-Sai (+6,5%), dopo che Vincent Bolloré ha incrementato ulteriormente la propria quota nella controllante Premafin (+7,9%). Si rafforzano quindi le speculazioni relative a un possibile cambio nell'azionariato della compagnia che fa capo alla famiglia Ligresti. Bolloré ha cercato di gettare acqua sul fuoco, definendo quello in Premafin «un piccolo investimento» e annunciando l'intenzione di crescere ancora ma «in misura modesta».

Gli ordini di acquisto hanno premiato anche Tenaris, mentre Telecom Italiaha guadagnato il 2,06% nella convinzione che sia ormai imminente l'ok delle autorità argentine al consolidamento della partecipazione in Telecom Argentina e la discesa dei Werthein dal 50% al 42%. Bene anche Cir (+1,97%) sulla scia dell'ipotesi, smentita dalla società, di un ingresso di nuovi soci nel capitale della controllata Sorgenia. Debole invece Azimut(-1,97%), su cui gli analisti di Banca Akros hanno tagliato la raccomandazione sul titolo da accumulate a hold e il prezzo obiettivo da 9,5 a 8 euro. Nel resto del listino si sono messe in evidenza Kerself (+8,95%), Safilo (+5,01%) e Sabaf (+4,54%). Ben comprato anche l'altro titolo della galassia Ligresti: Milano Assicurazioni é salita del 5,87%. Male invece Ikf (-6,59%), Fiera Milano (-4,6%) e Pierrel (-2,87%).

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Le borse europee chiudono deboli in scia a Wall Street (dove è record di buy-back azionari) (Ap)

Le borse europee chiudono deboli, contrastata Wall Street (dove è record di buy-back azionari)

Chiusura debole per le principali borse europee, condizionate dall'incertezza di Wall Street

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Tokyo. Lo yen vicino ai massimi di 15 anni contro il dollaro comprime la Borsa di Tokyo che chiude negativa per la seconda seduta consecutiva, in scia alla chiusura contrastata di Wall Street. Gli investitori tendono ad alleggerirsi in vista dell'importante dato sui nuovi occupati negli Stati Uniti atteso nel pomeriggio che potrebbe chiarire se la Fed adotterà nuove misure di 'quantitative easing' e del lungo weekend giapponese che durerà tre giorni. Il mercato guarda anche con attenzione alle possibilità di un intervento sullo yen dopo il meeting dei paesi del G7 di questo weekend. La Borsa di Tokyo, quindi, ha almeno per il momento ignorato il piano di 44 miliardi di euro annunciato dal governo per sostenere l'economia.

Riapre in corsa Shanghai dopo il lungo ponte festivo. Segno meno davanti agli indici delle principali borse di Asia e Pacifico, che hanno visto oggi il ritorno agli scambi della piazza di Shanghai, dopo il lungo ponte festivo partito lo scorso 1 ottobre. A parte Hong Kong e la stessa Shanghai, infatti, i vari listini hanno chiuso in calo, a partire da Tokyo, dove la catena di grandi magazzini Seven & I Holding ha lasciato sul campo il 3,71%, dopo aver ribassato le proprie stime sulle vendite del 2010.

Un segno che la crisi non è finita nella principale economia asiatica, che ha lasciato freddi gli investitori. I mercati si sono poi mostrati diffidenti in attesa di conoscere una serie di dati macroeconomici Usa sulle variazioni dei salari, sulla disoccupazione e sulle scorte mensili nei magazzini all'ingrosso.

Segno meno a Tokyo per gli automobilistici Hino (-3,25%) e Toyota (-1,96%) e per i tecnologici Canon (-1,16%) e Toshiba (-2,212%). In controtendenza Shinsei Bank (+6,15%), dopo la raccomandazione "outperform" (rendimento superiore agli indici di borsa) degli analisti di Keefe, e Panasonic (+3,43%), che ha ritirato la richiesta di autorizzazione per un aumento di capitale da 500 miliardi di yen, annunciando poi l'acquisto di oltre l'80% di Sanyo Electric e di oltre l'83% di Panasonic Electric.

Occhi puntati ad Hong Kong su Hutchinson Whampoa (+2,62%), ai massimi degli ultimi 2 anni, e sull'immobiliare Sun Hung Kai (+2,76%). Rally a Shanghai, a seduta ancora aperta, per gli estrattivo-minerari Zijin Mining (+10,48%) e Yanzhou Coal Mining (+10,03%). Un settore che ha lasciato invece indifferenti gli investitori a Sidney: Newcrest Mining ha perso lo 0,97%, mentre Rio Tinto e Bhp Billiton hanno chiuso in parità.

Tokyo approva un piano da 44 miliardi per sostenere l'economia

Record di buy-back azionari a Wall Street

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