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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2010 alle ore 16:07.
Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre sarebbe oltre l'11% includendo i lavoratori scoraggiati e l'equivalente delle ore di cassa integrazione. Lo rileva la Banca d'Italia nel suo bollettino mensile. «L'andamento del tasso di disoccupazione - spiega Bankitalia - ha riflesso soprattutto quello della partecipazione al mercato del lavoro, in aumento in primavera, in diminuzione in luglio e in agosto».
«Al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato, all'8,5 per cento nel secondo trimestre; sarebbe sceso in luglio e in agosto. Una misura più ampia del grado di sottoutilizzo dell'offerta di lavoro che include i lavoratori scoraggiati e l'equivalente delle ore della Cassa integrazione guadagni (Cig) collocherebbe tale tasso sopra l'11 per cento. Il tasso di disoccupazione continua a essere più di tre volte maggiore tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni». L'anaisi di Bankitalia riprende il filo del confronto con il governo sul tema. Secondo l'esecutivo in raltà conterebbero solo i dati Eurostat e Istat, mentre per la banca centrale non si escludono dal conto dei disoccupati lavoratori in Cig e scoraggiati. «Commento solo i dati di Eurostat e non dati esoterici». Così, oggi, la replica del ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi.
Altro punto di attrito le entrate tributarie. Il commento sull'andamento dei primi tre trimestri 2010 pubblicato a pagina 43 del Bollettino economico della Banca d'Italia «ha toni inutilmente ansiogeni», ha spiegato in serata una nota del dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia. «Il presunto crollo delle entrate tributarie è esclusivamente dovuto al venir meno quest'anno di entrate una tantum registrate nel 2009. Le entrate - conclude la nota - sono perfettamente in linea con le previsioni, come già segnalato dal Dipartimento delle Finanze».
Secondo Bankitalia nel 2010, le entrate, previste in aumento dell'1,7%, saranno «sostenute dal calo delle compensazioni d'imposta effettuate dai contribuenti. Tali compensazioni - si legge più avanti - si sono notevolmente ridotte nell'anno in corso, sostenendo così la dinamica del gettito effettivo». Peraltro, sempre a proposito di gettito, l'istituto centrale segnala che «i dati disponibili segnalano che sia la crescita delle entrate sia quella delle spese potrebbero risultare inferiori a quanto indicato nella Dfp». Inoltre, il Bollettino ricorda che "la dinamica dell'Irpef versata in autotassazione é stata sostenuta dalla riduzione temporanea dell'aliquota dell'acconto versato alla fine del 2009 che, secondo le valutazioni ufficiali, avrebbe comportato uno slittamento di gettito all'anno in corso per quasi 4 miliardi".