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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2010 alle ore 17:52.
Petroliferi in calo, grande distribuzione in crescita, alimentari in evidenza, avanzata dello Stato con Poste, Ferrovie e pure con la Rai. È lo scenario delle Principali Società Italiane, la pubblicazione che l'Ufficio Studi di Mediobanca elabora da 45 anni. In un contesto di crisi e caduta dei prezzi del petrolio, la classifica basata sul fatturato 2009, registra alcune conferme e numerose modifiche: il segno più é una rarità e ad essere premiate sono le aziende che in tempi di recessione sono riuscite a limitare i danni.
Eni resta il primo gruppo italiano, sia pure con una riduzione del 23% del fatturato a 83,2 miliardi di euro, davanti ad Enel con 62 miliardi (+4,4%) grazie al consolidamento integrale di Endesa. Le posizioni peraltro si ribaltano per l'utile, con il gruppo Enel al vertice con 5,4 miliardi davanti a Eni, con 4,36 miliardi. Tornando al fatturato, terza é Fiat, con 50,1 miliardi (-16%) e Telecom, quarta, guadagna una posizione a scapito del Gse (Gestore servizi energetici). Finmeccanica si conferma sesta, Edizione, con 11,2 miliardi di fatturato nel 2009, sale di 2 posti al settimo grazie alla tenuta del fatturato nella ristorazione (Autogrill) e nei servizi autostradali (Atlantia), ma anche grazie all'abbigliamento. All'ottavo posto si inserisce Poste Italiane con 10,2 miliardi, che lo scorso anno era 11esima. Edison migliora dal 12esimo al nono posto, nonostante la flessione del fatturato del 12%.
La vera debacle é delle società petrolifere come Erg, che scende al 12esimo posto dall'ottavo, con un fatturato dimezzato a 6 miliardi di euro anche per effetto della cessione di asset a Lukoil. Saras (Moratti) scivola dalla 13esima alla 20esima posizione, causa un arretramento del fatturato del 39%, Api (Bracheti-Peretti) retrocede al 43esimo posto dal 32esimo con ricavi in calo del 28% a 2,8 miliardi. Tamoil finisce 55esima (da 24esima), con un fatturato dimezzato, così come é indietro tutta, con perdite di 4-6 posizioni, per Kuwait Petroleum Italia (18esima), Total Italia (33esima) e Shell Italia (38esima).
Tra la cadute di fatturato più pesanti il gruppo siderurgico Riva (-48% a 5,8 miliardi), che dal decimo posto scivola al 14esimo. Perde posizioni anche Marcegaglia al 48esimo posto. Di converso la Supermarkets Italiani (cioé la Esselunga della famiglia Caprotti) sale dalla 19esima alla 13esima posizione, grazio a uno dei rari segni più davanti al fatturato (+4,8% a 5,8 miliardi). Migliora di tre posizioni A2A (15esima), che resta la maggiore tra le utility locali, mentre Hera é la piu dinamica grazie a un fatturato in crescita del 30% che la porta al 35esimo posto dal 47esimo). Sale anche Wind (16esima), mentre Fininvest cede un posto ed é 17esima e perde 2 posizioni Italmobiliare (19esima).