Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2010 alle ore 11:36.
Nel terzo trimestre conti in nero per la banca svizzera Ubs. Il colosso elvetico ha registrato un utile netto per 1,7 miliardi di franchi svizzeri (1,3 miliardi di euro). Si tratta di un numero superiore alle stime (1,1 miliardi) ma realizzato con poste straordinarie. Al netto di queste ultime, l'utile scende 818 milioni di franchi. Cioè, al di sotto delle previsioni degli esperti. Così, nonostante la raccolta netta positiva per la prima volta dal 2007, il mercato punisce duramente il titolo: alla Borsa di Zurigo Ubs cede il -5,27%.
Il ceo Oswal Gruebel ha definito «anomalo» l'andamento del terzo trimestre «dati i bassissimi livelli di operatività della clientela e il rafforzamento del franco svizzero sulla maggior parte delle principali valute. Ciò si è ripercosso su tutte le nostre attività. Tuttavia, siamo convinti che una ripresa nel quarto trimestre influirà positivamente su tutte le nostre divisioni. Rimaniamo fiduciosi in merito all'andamento futuro e crediamo di essere sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi di medio termine».
La banca svizzera, che ha avuto bisogno di un piano di salvataggio del governo durante la crisi del credito ed è stata duramente colpita da una azione fiscale statunitense, è stata in grado di attirare 1,2 miliardi di franchi di denaro nuovo dei clienti per le sue operazioni wealth managment con i clienti asiatici e superricchi che le hanno affidato più denaro.
Ma la forza del franco svizzero rispetto alle altre valute e la bassa attività della clientela hanno colpito i ricavi della gestione patrimoniale, comprimendo i margini in un settore che sta già lottando per mantenere la redditività.
La posizione patrimoniale della banca svizzera rimane forte con un Tier 1 ratio del 16,7%, contro il 16,4% alla fine del secondo trimestre. Ubs ha dichiarato alla fine del mese scorso di aver bisogno di sospendere i dividendi per qualche tempo per soddisfare i nuovi requisiti di capitale senza aumentare il capitale ed evitando di raccogliere fondi freschi.
Ubs è stata la seconda grande banca europea a riportare dati trimestrali successivi, dopo Credit Suisse che ha deluso gli investitori la scorsa settimana con un forte calo dell'utile netto. I deboli risultati di investment banking indicano una tendenza preoccupante per le altre banche europee che renderanno noti di dati nel corso di questa settimana come la tedesca Deutsche Bank, così come le spagnole Bbva e Santander.