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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2010 alle ore 08:32.
La mossa della Federal Reserve annunciata ieri (iniettati 600 miliardi di dollari nel sistema attraverso l'acquisto di titoli di Stato) ha dato fiducia agli investitori. Le Borse europee hanno chiuso in deciso rialzo le contrattazioni: il Cac40 di Parigi ha guadagnato l'1,92%, Francoforte l'1,77%, Londra l'1,88 per cento. A Piazza Affari l'indice FTSE Mib è salito dell'1,36% e il FTSE IT All Share dell'1,25 per cento.
Wall Street ha terminato la seduta in decisa progressione. Le blue chip, che per la prima volta dal 5 ottobre hanno guadagnato più di 200 punti in una giornata, hanno finito al massimo da oltre due anni, ovvero da prima del collasso di Lehman Brothers nel settembre 2008. Il Dow Jones, prima delle operazioni di compensazione, ha terminato in rialzo dell'1,96% a 11.433,93 punti, il Nasdaq ha finito in aumento dell'1,46% a 2.577,34 punti e lo S&P 500 è salito dell'1,92% a 1.220,97 punti. Il petrolio ha chiuso in rialzo sopra quota 86 dollari al barile. Al Nymex il Light crude è avanzato di 1,80 dollari a 86,49 dollari, dopo aver oscillato tra un massimo di 86,74 e un minimo di 84,92 dollari.
I titoli di stato hanno finito con andamenti in rialzo: i bond decennali, benchmark del settore, sono saliti di 23/32, a 101 6/32 punti e i rendimenti al 2,49% e i trentennali hanno acquistato 1/32 punti a 97 5/32 punti e i rendimenti al 4,04 per cento. I titoli con scadenza a due e cinque anni si sono attestati in aumento rispettivamente a 100 3/32 punti e a 101 1/32 punti con i rendimenti allo 0,33 e all'1,03 per cento.
Per quanto riguarda le valute effetto Fed sul dollaro: l'euro ha terminato in rialzo a 1,4207 dollari, mentre il biglietto verde è scambiato in calo sulla valuta giapponese a 80,673 yen. La sterlina ha terminato in aumento a 1,6284 dollari, mentre il franco svizzero è cresciuto a 1,043 dollari.
Gli operatori erano rimasti quasi paralizzati negli ultimi giorni in attesa che la tendenza rialzista dello yen fosse accentuata dai provvedimenti della Fed. Questo non é avvenuto e gli scambi ne hanno subito risentito positivamente.
A Piazza Affari continua la corsa di Buzzi Unicem (+5,14%), premiata dal buon andamento del settore costruzioni in Europa (l'indice settoriale chiude a +3,3%). Bena anche la concorrente Italcementi (+2,90%). In luce il risparmio gestito, con Azimut (+4,6), e i bancari, con Ubi Banca (+2,48%), Intesa Sanpaolo (+1,53%), Unicredit (+2%) e Banca Mps (+2,1%) che ha annunciato il ritorno sul mercato delle cartolarizzazioni. In netto rialzo per il secondo giorno consecutivo anche Fiat (+2,71%) ed Exor (+4,42%).