House Ad
House Ad
 

Finanza e Mercati In primo piano

Ecco la lista delle banche troppo grandi per fallire di cui si parlerà al G20 (per Draghi l'elenco non c'è)

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2010 alle ore 11:48.

Banche di Serie A e banche di Serie B. O meglio banche troppo grandi per fallire (perché un loro collasso creerebbe rischi sistemici) e banche che hanno un raggio d'azione più limitato e, di conseguenza, un loro choc non impatterebbe su Pil di altri paralleli. La differenza? Il bollino «to big to fail», quello delle banche alloggiate nella prima lista appunto, potrebbe costare caro: un supplemento di capitale del 2-3 per cento. Proprio in ragione della responsabilità sistemica che i big della finanza mondiale si portano sul groppone.

Secondo l'indiscrezione, pubblicata dal Financial Times, sarebbe questo uno degli spunti più rilevanti, oltre allo spinoso tema delle valute, che potrebbe emergere dal G20, che si riunisce domani e venerdì 12 a Seoul. I funzionari del G20 potrebbero spingere, infatti, gli organi di vigilanza a concentrarsi sulle grandi banche che fanno operazioni a livello mondiale, dispensando invece dai regolamenti più severi quelle che si focalizzano sul mercato interno, come gli istituti di Cina e Giappone.

Gli organi di vigilanza starebbero lavorando in particolare su un quadro regolamentare per le cosiddette istituzioni finanziarie di importanza sistemica (SIFIs). Tra le iniziative in discussione per le SIFIs quello di porre un supplemento di capitale del 2-3% ai nuovi vincoli patrimoniali del pacchetto "Basilea 3", approvato a settembre e in discussione proprio al G20.

Tra le banche «too big to fail» (troppo grandi per fallire) secondo il quotidiano finanziario britannico ci sarebbero una banca tedesca (Deutsche Bank), alcune banche statunitensi (Bank of America-Merrill Lynch, Citigroup, Goldman Sachs, JPMorgan Chase, Morgan Stanley), alcune britanniche (Barclays, Hsbc, Royal Bank of Scotland, Standard Chartered), una canadese (Rbc), due spagnole (Santander, Bbva), alcune banche francesi (Bbp Paribas, Société Générale), alcune italiane (UniCredit, Intesa Sanpaolo), una olandese (Ing) e alcune svizzere (Credit Suisse, Ubs). Ma la lista - secondo il quotidiano della City - potrebbe ancora subire variazioni.

Non a caso questa mattina le azioni di Mizuho, SumitomoMitsui Financial Groupe Mitsubishi UFJ Financial Group - la tre maggiori banche giapponesi, quelle che potrebbero essere rimosse dalla prima lista - hanno registrato forti guadagni oggi negli scambi a Tokyo. Nel dettaglio, le azioni di Mizuho sono salite del 5,9% a 125 yen, SMFG è salita del 5,1% a 2.495 yen e MUFG ha guadagnato il 4,5% a 394 yen. Nomura Holdings, la maggiore società di intermediazione del Giappone, è salita del 4,2% a 446 yen.

L’articolo continua sotto

Cina contro gli Stati Uniti vara stretta sui capitali esteri. Verso il G 20 s'infiamma la guerra delle valute

La Cina contro gli Stati Uniti vara stretta sui capitali esteri. Verso il G 20 s'infiamma la guerra delle valute

Cina contro Stati Uniti. Stati Uniti e Germania alleati contro la Cina. Ma pronti a scontrarsi sui

Tokyo cresce dell'1,4% grazie al ripiegamento dello yen. Record dello yuan sul dollaro

Piazza Affari maglia nera in Europa. I rischi sul debito di Irlanda e Portogallo affondano le banche

Wall Street chiude la seduta in territorio positivo con il Dow Jones che sale dello 0,08% a

Cinque imperativi per il G20

NEW YORK – Le economie del mondo stanno diventando più interdipendenti che mai, ma il nazionalismo

Tags Correlati: FBS | Giappone | Globalizzazione | Intesa Sanpaolo | JPMorgan Chase | Mario Draghi | Nomura Holdings | Of America-Merrill Lynch |

 

La precisazione del Financial Stability Board
Nel primo pomeriggio, però, fonti del Financial Stability Board presieduto dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, hanno in parte smentito le indiscrezioni del Financial Times, precisando che sta lavorando a criteri generali che consentano di stabilire quali siano banche e istituzioni finanziarie che pongono rischi di portata sistemica, ma non sta stilando né ha approntato liste di specifiche di banche a rischio.

Peraltro la lista citata oggi dal Financial Times è perfino scollegata, aggiungono le fonti del Board, al lavoro che si sta svolgendo sui parametri di identificazione delle banche a rischio sistemico. Risale infatti al 2008, quando il predecessore dell'Fsb, il Financial Stability Forum elencò una serie di istituzioni in cui erano necessario che fossero presenti comitati di vigilanza internazionali.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da